Caso stipendi, è ancora bufera Pierotti: "Il sindacalista si dimetta"

Marche Multiservizi, il presidente dopo le parole di Ovani: "Mi batto contro i maxi compensi del cda e lui attacca me"

Caso stipendi, è ancora bufera  Pierotti: "Il sindacalista si dimetta"
Caso stipendi, è ancora bufera Pierotti: "Il sindacalista si dimetta"

"Io credo che Stefano Ovani non rappresenti il pensiero dei lavoratori e per questo dovrebbe dimettersi". Andrea Pierotti, presidente di Marche Multiservizi, ci va giù duro anche contro il rappresentante del sindacato interno (Rsu) della multiutility (ed esponente della Cgil), che ieri è intervenuto sulla vicenda dei maxi aumenti di stipdendi. Ma piuttosto che criticare la scelta dell’assemblea dei soci di alzare i compensi del cda (fino al 68% in più) ha puntato il dito soprattutto contro Pierotti, cioè colui che per primo ha proposto di annullare tutto. "Criticando me – dice Pierotti – delegittima anche l’operazione che stiamo portando avanti per azzerare gli aumenti. E da parte di un sindacalista mi sembra una cosa assurda. Ovani pone problemi importanti e dice che la politica deve fare la sua parte. Ma se proprio la politica dice che certi aumenti sono inaccettabili, il sindacato che fa? Attacca me? Molti dipendenti mi chiamano per dirmi di andare avanti in questa battaglia, ecco perché credo che Ovani dovrebbe valutare se gode ancora del consenso delle persone che rappresenta. E oggi (ieri, ndr) gliel’ho detto. Ho scritto anche a Roberto Rossini, segretario provinciale della Cgil, per sapere se la posizione di Ovani è anche quella del sindacato: mi ha detto di no".

C’è di più, perché nell’intervista di ieri il segretario della Rsu è andato oltre: "Pierotti, come altri messi lì dalla politica – ha detto – non può presentarsi in ufficio una volta alla settimana". E anche su questo il presidente di Marche Multiservizi contrattacca: "Come si fa ad affermare uan cosa del genere?", si chiede Pierotti con stupore misto a rabbia. "Innanzitutto non è vero che io ci vada una volta alla settimana – aggiunge – ma poi Ovani dimostra di non conoscere il ruolo del presidente, che non è tanto quello di stare dietro alle carte, ma di rappresentare l’azienda nel rapporto con i Comuni soci e su tanti altri fronti. Peraltro, far intendere che io mi occupi marginalmente del mio incarico è a mio avviso anche diffamatorio e quindi sto valutando se agire di conseguenza". Insomma, ci potrebbe scappare anche una querela nelò polverone sollevato da questa vicenda ha sollevato.

Ma piuttosto: come finirà? Salvo sorprese, si andrà alla convocazione di un’assemblea straordinaria nella quale i soci di Marche Multiservizi avranno due possibilità: azzerare l’impennata degli stipendi o approvare aumenti più contenuti. Ma per cancellare l’onta, l’unica vera strada percorribile dai sindaci è cancellare tutto. Ogni altra scelta sarebbe difficile da spiegare.

Roberto Fiaccarini