Caso Tari, scendono in campo anche i ministeri Non finisce la polemica con l’amministrazione

Sotto la tagliola della Tari retrattiva sono finiti in diversi: dall’ex presidente di Confindustria Paolo Andreani, alla Profilglass, sino ad arrivare alla Saint Andrews, tanto per citare le aziende più note dell’area industriale cittadina. Poi nel conto vanno messi tanti artigiani ed anche commercianti. Non sono rimasti indenni nemmeno i privati che si sono visti calcolare le soffitte.

E si può quindi dire che il caso Fano ha fatto scuola. Perché sul calcolo della Tari è sceso in campo il ministero, anzi due: quello della Transizione Ecologica e quello delle Finanze. Regolando e specificando bene quali sono le aree da tassare e quelle no, tenendo anche conto che i rifiuti speciali, per lo smaltimento, vengono pagati direttamente dalle industrie.

Perché è di qualche mese fa una specie di rivolta generale quando tantissimi si sono visti recapitare dalla società che gestisce la Tari, e cioè la tassa sullo smaltimeto dei rifiuti, per conto del comune. Una ventina gli industriali ‘bastonati’ con qualcuno di questi che minacciava di andare sotto il comune. Ad annunciare la fine di una disputa, finanziariamente molto pesante, è Confindustria- "Siamo definitivamente usciti da un’interpretazione della Tari fortemente punitiva per le industrie – dice il presidente degli industriali Mauro Papalini –: la nostra associazione si è battuta per mese per uscire dal paradosso di paghare una tassa per un servizio di gestione dei rifiuti laddove non sarbebe mai avvenuto. Sono diverse decine le aziende non solo di Fano che hanno dovuto pagare questo tributo anche per spazi esterni non produttivi facendosi carico di un servizio pubblico del quale non usufruivano. Non era giusto che fossero assoggette a tassazione superfici in cui si producevano rifiuti speciali non assimilati nè assimilabili, smaltiti dal produttore a proprie spese". Nella sostanza si pfava due volte. Il presidente Papalini, ora, sulla scorta delle direttive ministeriali aggiunge: "Questa interpretazione rende giustizia e come associazione siamo pronti a collaborare con i comuni sul cui territorio si trovavano aree industriali importanti, per rivedere i regolamenti della Tari e le superfici assoggettate al tributo con questa nuova interpretazione. E’ evidentemente che una tassa più leggera consentirà alle aziende di programmare nuove forme di investimenti".

Confindustria allunga poi gli orizzonti e parla anche "di recupero completo dei rifiuti per essere sempre più vicini alla soglia del riciclo totale".

Questa interpretazione dei due ministeri dovrebbe a questo punto mettere una piede tombale su una disputa che aveva provocato una vera e proprio rivolta tanto che il sindaco Seri aveva dovuto più volte incontrare le associazioni di categoria, dalle più grandi alle più piccole, per mediare una situazione che aveva acceso gli animi.