MAURIZIO GENNARI
Cronaca

Cede il solaio del cantiere. Pauroso volo da 4 metri. Feriti 3 operai, uno grave

L’incidente ieri mattina alle 11 circa al San Domenico in ristrutturazione. Parla uno dei colleghi: "I miei tre compagni stavano facendo controlli, . quando il piano è crollato e sono precipitati". Tutta l’area sotto sequestro .

L’incidente ieri mattina alle 11 circa al San Domenico in ristrutturazione. Parla uno dei colleghi: "I miei tre compagni stavano facendo controlli, . quando il piano è crollato e sono precipitati". Tutta l’area sotto sequestro .

L’incidente ieri mattina alle 11 circa al San Domenico in ristrutturazione. Parla uno dei colleghi: "I miei tre compagni stavano facendo controlli, . quando il piano è crollato e sono precipitati". Tutta l’area sotto sequestro .

Sfiorata la tragedia ieri mattina intorno alle 11 all’interno del complesso monumentale del San Domenico che si snoda, dietro piazza del Popolo, tra via Branca e via Giordano Bruno. Tre dipendenti della ditta "L’internazionale", una cooperativa di Altamura di Bari, la stessa che sta eseguendo il restauro di un altro stabile poco distante, l’ex intendenza di Finanza, sono precipitati per oltre 4 metri per il cedimento improvviso di un solaio. I tre, due operai e il capocantiere, stavano eseguendo un sopralluogo al primo piano. Proprio sopra il porticato che si snoda lungo in piazzale delle Erbe, lato via Giordano Bruno, a pochi metri da piazzale San Domenico.

Improvvisamente il solaio ha ceduto ed i tre sono precipitati sul pavimento sottostante dopo un volo di oltre 4 metri. Quando è accaduto il cedimento all’interno del San Domenico c’erano alcune decine di operai e il frastuono del crollo ha richiamato l’attenzione di molti operai. Per cui i soccorsi sono stati immediati ed alcuni dei soccorritori erano visibilmente choccati.

Le condizioni di due degli infortunati sono apparse subito lievi ma all’ospedale fino al tardo pomeriggio di ieri erano in corso accertamenti. Un terzo rimasto sotto la macerie pare invece che abbia riportato diverse fratture ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. Tutti e tre i feriti sono pugliesi. Sul posto due ambulanze del 118, una squadra dei vigili del fuoco, una responsabile dell’azienda sanitaria, i tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro che hanno il compito di controllare la sicurezza dei cantieri e che quindi dovranno stilare una relazione che andrà a finire sui tavoli della Procura. L’area del crollo è s tata posta sotto sequestro per lo svolgimento degli accertamenti.. Sul posto anche i carabinieri. "Un palazzo molto vecchio purtroppo e ci siamo sempre mossi con molta attenzione proprio per il pericolo di crolli. I miei tre compagni, tra cui il capocantiere, stavano facendo dei controlli per capire i lavori che si dovevano fare al piano superiore, quando improvvisamente il solaio ha ceduto e sono precipitati di sotto", racconta uno degli operai presenti al momento del crollo. Alle sue spalle il porticato lato via Giordano Bruno pieno di calcinacci. Sul posto anche i tecnici del Comune perché lo stabile è dell’amministrazione comunale che lo ha rilevato dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Anche l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Pozzi si stava interessando a questo incidente ed attendeva notizie sulle condizioni dei feriti. L’amministrazione deve capire anche se questo infortunio, con tutti i problemi che comporterà, potrebbe provocare un ritardo nell’esecuzione del restauro dello stabile.

"Una struttura molto delicata" viene definita dall’architetto Roberta Martufi che aveva svolto i rilievi per conto della Fondazione Cassa di Risparmio tracciando la storia dello stabile dai Malaesta, agli Sforza fino ad inizio Novecento. Questo anche perché nei secoli sono stati fatti molti lavori all’interno del San Benedetto e proprio sul lato che da verso via Giordano Bruno. Stabile che una volta ospitava le celle dei frati che si snodavano su entrambi i lati di un ampio corridoio. Successivamente, ad inizi del Novecento, questa parte dello stabile è stata sottoposta ad importanti lavori al fine di ospitare l’istituto statale d’arte. Lavori che hanno comportato anche rimaneggiamento architettonico perché è sparito un secondo colonnato come quello del piano terra. La stanza dove è avvenuto il crollo, stando alla ricostruzione, dovrebbe essere una di quelle ricavate proprio per la direzione. Un intervento molto delicato anche perché una parte delle opere fatte nel Novecento dovrebbero essere demolite. Nel progetto che aveva fatto l’architetto Canali per la Fondazione si pensava anche ad un camminamento al primo piano che andava a raccordarsi con il colonnato di via Branca.

m.g.