Centri estivi Pesaro, esercito di bambini esclusi: è caos

Non c’è spazio per 110 tra 0 e 3 anni, mentre nella fascia 3-6 sono circa 250 a restare esclusi. Marchionni: "L’avevamo detto"

Centri estivi, a Pesaro un esercito di bambini esclusi

Centri estivi, a Pesaro un esercito di bambini esclusi

Pesaro, 21 maggio 2022 - Centri estivi comunali, la tempesta annunciata dal centrodestra è arrivata. Con la pubblicazione, ieri, delle graduatorie di chi potrà accedere al servizio, le famiglie si sono accorte di quanto, quest’anno, è stata corta la coperta dell’amministrazione comunale. Secondo un calcolo, imperfetto ma plausibile fatto dalla consigliera comunale Giulia Marchionni, sarebbero 110 i bambini di età compresa tra 0 e 3 anni che rimarranno fuori dal nido e oltre 250 i più grandicelli (3-6 anni) che non potranno contare sul centro estivo comunale.

"Per lo 0-3 il calcolo è pressoché certo. Se uno prende l’elenco delle domande che resteranno inevase – osserva la capogruppo di Prima c’è Pesaro – gli esclusi, alla materna sono addirittura 494 unità. Ma non è un numero esatto perché non tiene conto delle sovrapposizioni. In pratica ogni famiglia ha dato un paio di opzioni: se si è aggiudicato il posto nella scuola indicata come prima scelta, non va tenuta conto la preiscrizione nella scuola di seconda. Quindi al netto di queste sovrapposizioni, il dato riguardo agli esclusi è plausibilmente intorno ai 250".

Preciso, per Marchionni, è invece il dato del nido estivo: lista d’attesa di 110 candidati con un aumento di esclusi del 100% rispetto al 2019. Infatti il biennio del Covid, con lo Stato che ha garantito soldi al Comune per tenere aperti ben 8 centri estivi, non fa testo. "Di certo c’è stato un aumento della domanda da parte delle famiglie – commenta Marchionni –, ma rispetto al 2019 si tratta di un grosso passo indietro nell’offerta dei servizi educativi: nel 2022 infatti ci troviamo, per i nidi estivi, addirittura con un asilo in meno. E questa sarebbe la politica che sostiene le famiglie e l’infanzia?".

Cosa è successo? "Ho parlato con l’assessore Murgia la quale mi ha confermato di aver fatto il massimo per prevedere i soldi, 26mila euro, nel bilancio necessari ad aprire un terzo asilo, altrimenti la coperta sarebbe stata non corta, ma cortissima, addirittura ristretta a due asili contro i 4 del 2019. In linea di massima, nel 2019 si affrontò l’estate con 4 nidi estivi in centro e uno periferico. Si registrò una domanda inevasa di 50 bambini 0-3 anni, ma che venne riassorbita al momento di versare la retta. Per cui con una capienza media di 40 posti a nido estivo nel 2019 non si ebbero, di fatto, bambini esclusi dal servizio. Quest’anno il Comune ha optato per aprire 3 nidi estivi in centro e potenziare due nidi estivi in periferia (Colombarone e Borgo Santa Maria). Ma questi ultimi due non sono stati oggetto di graduatoria poiché è stata allungata, per tutti gli iscritti, l’apertura dell’asilo fino a luglio. Quindi, rispetto al 2019, gli asili estivi aperti alle nuove iscrizioni sono stati tre e non cinque. I conti tornano guardando il numero di esclusi, con la cinquantina dell’asilo in meno e un’altra cinquantina di candidati per una domanda, in effetti, aumentata. Quindi da una parte c’è da essere contenti di quest’ultimo dato: cresce la domanda perché ancora c’è chi ha voglia di mettere al mondo dei figli. Ma dall’altro viene da interrogarsi riguardo all’azione politica tutt’altro che favorevole alle famiglie". Perché queste risorse contate rispetto al 2019? "L’assessore ha più volte spiegato quello che noi le abbiamo comunque criticato".

E cioè? "L’amministrazione ha scelto di investire aprendo un servizio annuale a Borgo Santa Maria, da aggiungere a quello di Colombarone per potenziare i servizi educativi decentrati. Sono state così tolte le risorse ai servizi educativi estivi. Ma a fronte di un bilancio ricchissimo e solidissimo, come il sindaco ci ripete ogni volta, non si potrebbe pensare ad investire nei servizi educativi?".

Il sindaco Ricci ha detto che ci mette già oltre 15 milioni di euro...

"Ma non si può pensare solo alle nuove opere: è inutile continuare a costruire le mura di nuove, efficientissime scuole, se poi non ci metti dentro i bambini. Così è più chiaro?".