"Centri estivi negati, eppure i soldi ci sono"

Dal danno alla beffa. Giulia Marchionni: "Al Comune arriveranno 86mila euro, se ne potevano attivare altri due o addirittura tre"

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"L’avevo detto: le risorse per aprire un centro estivo comunale aggiuntivo sarebbero arrivate. Con gli 86mila euro che di fatto arriveranno a Pesaro ne avremmo potuto aprire due o addirittura tre". Giulia Marchionni, consigliera di centrodestra (Prima c’è Pesaro) non ha il sorriso soddisfatto di chi si è tolto un grosso sasso dalla scarpa. Con il collega Dario Andreolli (Lega) condivide invece la rassegnazione tipica delle Cassandre. "Avere ragione serve a poco se non risolve i problemi – osservano i consiglieri, attivatisi fin da subito per intercettare canali di finanziamento che avrebbero potuto dare una risposta concreta (e inaspettata) alle tante famiglie rimaste fuori dal servizio estivo. "I numeri degli esclusi dal servizio comunale, quest’anno, sono stati record – spiega Marchionni –. Fin da subito si è capito che 110 sarebbero stati i bambini da 0 e tre anni che non avrebbero potuto usufruire del nido estivo comunale e 250, di età tra 3-6 anni, non avrebbero potuto partecipare alla materna estiva. Nonostante la raccolta di firme e la mobilitazione delle famiglie perché si potessero trovare circa 26mila euro nel bilancio comunale, per aprire almeno un’altra struttura, l’atteggiamento del Comune è stato fin troppo cauto, negando ogni margine di manovra. Eppure noi avevavmo avvisato dell’arrivo prossimo di questi fondi...".

Da dove arrivano le risorse? "Ne dispone il decreto governativo reso pubblico ieri: il Comune di Pesaro avrà a disposizione 86mila euro di nuove risorse, spendibili già questa estate, per i centri estivi comunali".

La delusione è forte. "Non faccio politica per avere ragione, ma per contribuire a risolvere i problemi – dice Marchionni –. Se l’amministrazione si fosse fidata, non dico delle mie parole, ma di quelle del ministro Bonetti, forse avremmo avuto esito diverso. E lo dico con il rammarico di chi ha figli piccoli e conosce il disagio incontrato dalle famiglie a fronte della difficoltà di reperire servizi del genere. Il conto più alto è stato pagato dai genitori, entrambi lavoratori con figli 0-3 anni per cui l’offerta, anche nel privato, è minima. Mi risulta che in diversi siano ricorsi a ferie ed aspettative visto il costo orario di una baby sitter". Facendo un parallelo, Marchionni e Andreolli, ribattono, riguardo gli interventi di manutenzione straoridnaria, necessari in molte materne. "Anche in quel caso abbiamo chiesto alla maggioranza – spiega Andreolli – di prevedere la variazione di bilancio, adeguata, in tempo utile a far iniziare i cantieri in estate e consegnare le scuole pronte per settembre. Così non è stato solo perché a chiederlo siamo stati il centrodestra".

Solidea Vitali Rosati