DAVIDE EUSEBI
Cronaca

Centro sociale Sereni. Sotto ai 2 alberi abbattuti spuntano pannelli solari

Leccio e cipresso "storici" tagliati, Pieri (Aspes): "Erano piante pericolose". Fazi (Wwf): "Intervento estremo, sono stati fatti esami con le macchine?".

Leccio e cipresso "storici" tagliati, Pieri (Aspes): "Erano piante pericolose". Fazi (Wwf): "Intervento estremo, sono stati fatti esami con le macchine?".

Leccio e cipresso "storici" tagliati, Pieri (Aspes): "Erano piante pericolose". Fazi (Wwf): "Intervento estremo, sono stati fatti esami con le macchine?".

Nel centro Sereni di via Tombesi si tagliano alberi di sessant’anni con la giustificazione che sono ammalorati, però poi sotto spuntano pannelli solari nel tetto della struttura a cui gli stessi alberi facevano ombra. E’ accaduto lo scorso fine settimana e l’operazione non è passata inosservata. I mezzi dell’Aspes sono entrati in azione sabato mattina, tagliando due alberi che erano stati piantati all’epoca della scuola elementare: un leccio e e un cipresso argentato. Ad un altro leccio, di fianco a quello tagliato, è stata effettuata una potatura. Il presidente dell’Aspes Luca Pieri ha spiegato: "Erano due piante malate, quindi pericolose e dovevano essere abbattute, sulla terza è stata fatta una potatura". Fin qui (quasi) tutto normale. Se non fosse che, come documentato da alcuni residenti della zona con foto, l’area liberata dagli alberi corrisponde a quella dei pannelli solari installati sul tetto della struttura. "Era proprio necessario tagliare alberi che fanno parte della memoria collettiva di quel luogo in cui sono passate generazioni di pesaresi e che in apparenza non sembravano in gravi condizioni?", si chiedono i residenti.

Andrea Fazi, ambientalista del Wwf, è intervenuto sul posto: "Ad una prima analisi dei tronchi, essi – spiega – non sembravano così malandati, quantomeno non al punto di giustificare un taglio drastico e violento. Nel leccio in particolare c’era un principio di ammaloramento ma non era così esteso. La parte inferiore della pianta sembrava buona, da tre o quattro metri di altezza appariva invece un po’ di marciume. Un taglio del genere è una diagnosi molto forte, che si può ipotizzare solo se si vuole agire in via molto preventiva. Poi siamo anche venuti a sapere che dietro agli alberi c’erano i pannelli". Fazi pone quindi alcune domande: "Mi chiedo se prima dell’abbattimento sono state state fatte prove di stabilità con macchine che possono fare vedere quanto sia ammalorato un albero, un po’ come fare le lastre ai denti. Mi chiedo se è stata fatta una valutazione con percussione con martello ad impulsi, con un registrografo che emette onde: se il legno è molto duro resiste alla sollecitazione. E’ stato usato anche un tomografo sonico ed elettrico per capire? In tutto il mondo si pianta per contrastare il riscaldamento globale, a Pesaro si taglia come mai. Hanno eliminato i canneti del Genica, all’altezza del superConad, che avevano effetto ombreggiante". I residenti allargano le braccia: "Quegli alberi e quella scuola sono la nostra infanzia e adolescenza. L’area della scuola fa parte della memoria collettiva ed è di tutti, purtroppo al posto del prato ora per gran parte c’è cemento. Dobbiamo tollerare non solo il parcheggio selvaggio in barba ai divieti, ora anche il taglio degli alberi, e spuntano i pannelli...".

d. e.