Urbino torna alla sua routine, l’autunno porta gli studenti, le ultime sessioni di esami e subito l’inizio delle lezioni e del nuovo anno accademico. Ma anche quelle che molti cittadini chiamano ‘notti brave’, le serate in centro tra i locali e i raduni sotto i palazzi. Diritto innegabile nel rispetto delle regole così come lo, di essere tranquilli e trovare tutto integro il giorno dopo, per chi vive in centro o chi ha un’attività lavorativa.
Con la ripresa della movida tutto questo è tornato ad essere argomento di discussione e i cittadini si lamentano. Non tutti, alcuni e tra questi c’è Piero Demitri: "Ci risiamo, con l’inizio delle lezioni universitarie sono ricominciate le ‘notti brave’ di Urbino, ormai famose ovunque. La città nei giovedì e nei sabati notte è invasa da diverse centinaia di giovani scalmanati che arrivano anche da altre regioni per festeggiare insieme agli studenti e si abbandonano per tutta la notte a cori da stadio, imbrattamenti e danneggiamenti senza che nessuno faccia nulla per impedirlo. A nulla sono valse le richieste dei pochi abitanti rimasti di telecamere e di un pattugliamento più attento da parte delle forze dell’ordine. Peccato perché Urbino ha un potenziale enorme anche per vivere bene delle proprie bellezze e, come in tante altre città, sarebbe possibile senza problemi, la coesistenza tra abitanti, turisti e studenti". Rispetto ad alcuni anni fa i giovedì richiamano meno persone, le telecamere in buona parte del centro storico sono presenti anche se in alcune occasioni sono state non funzionanti e allora molte persone ne installano di private. Il servizio d’ordine è invece garantito tra Polizia, Carabinieri e Locale. Ma nonostante questo, come si vede anche dalle immagini, certe sere non basta.
"Vivo da quasi cinquant’anni nel centro storico di questa splendida città, prima come studente, poi come docente dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino e, per via del mio ruolo, ho sempre sentito il dovere di impegnarmi in ogni modo per far si che questa città avesse l’attenzione che merita e che fosse valorizzata e soprattutto rispettata - prosegue Dimitri elencando città come Spoleto e la loro pianificazione culturale -. Chi mi conosce sa che ci ho provato in tutti i modi con innumerevoli proposte, con articoli e trasmissioni. Questo sarà il mio ultimo intervento visto che sono prossimo alla pensione ma spero che altri sentano questo dovere. Ci si aspetterebbe una presa di posizione almeno da parte dei personaggi della cultura". Francesco Pierucci