Cgil: congiuntura da "pessimismo cosmico"

Aria pesante ieri mattina al PalaBorgo per la riunione dei 120 delegati. Il segretario, Rossini: "Mille euro al mese? Sempre più un miraggio"

Tutto il mondo del lavoro a 360 gradi ieri mattina al Palaborgo di Santa Maria per l’assemblea dei delegati della Cgil. Erano in 120 in sala per questo incontro che è andato a toccare la carne viva, gli umori che stannmo emergendo dalle fabbriche, dagli uffici, dai negozi e dai settori dei servizi. Un’assemblea che è stata aperta dal segretario generale della Cgil Roberto Rossini, alla presenza del presidente della Provincia Giuseppe Paolini. In sala anche Giuseppe Saltarelli segretario regionale che ha tirato le conclusioni.

"Uno dei delegati – racconta Roberto Rossini – ha anche detto che nelle condizioni attuali e con gli attuali costi dell’energia, a ottobre sarà costretto a non accendere i termosifoni, perché l’umore è questo: c’è pessimismo".

Un settore, quello del lavoro, che sta guardando al futuro su tempi medio-brevi e cioè al prossimo autunno "perché in tutti gli ambiti occupazionali si è sentita preoccupazione per il futuro. C’è grande incertezza all’interno di un mondo che entra e esce di continuo dalle crisi: prima quella del 2008, poi quando si stava rivedendo la luce è arrivata la pandemia con il lockdown e la cassa integrazione massiccia. Adesso è arrivata la guerra e si sta percependo che non finirà presto. Tutte situazioni che hanno acceso la speculazione e quindi anche l’inflazione che sta erodendo le buste paga. Perché oltre ai costi dell’energia stanno aumentando le materie prime ed anche i beni di prima necessità come il cibo".

Nel corso del dibattito si sono toccati tutti i settori compreso quello che ha tenuto banco alla vigilia dell’estate e cioè la ricerca di personale all’interno delle attività stagionali. "Al di là di quella che è la narrazione comune, la situazione di questo settore che rappresenta il massimo del precariato, sanno tutti qual è. E sanno tutti quali sono le retribuzioni e quali sono gli orari di lavoro. L’indignazione è forte perché le condizioni di lavoro sono inaccettabile e la stessa cosa accade nel mondo dei servizi con i subappalti dove se tutto va bene uno riesce a portare a casa 1000 euro al mese. E se una donna è sola ha anche un figlio da mantenere, come fa?".

Non si sono fatti sconti nel corso di un’assemblea dove si è anche affrontato il tema della sicurezza e degli infortuni che sono in aumento.

Un pessimismo cosmico quello che trasuda questa giornata-incontro della Cgil con i delegati "perché anche i 200 euro che sono stati dati dal governo non risolvono i problemi", è stato detto nel corso della mattinata. E con l’occhio che guarda lontano si è discusso anche del settore dell’edilizia "che non si sa quali problemi avrà quando scoppierà la bolla dei bonus". Dal mare... agli appennini "perché è in corso uno spopolamento dell’entroterra con le famiglie che lasciano anche posti bellissimi. Ed il perché è legato alla mancanza di servizi: scuole che chiudono, così le poste e gli sportelli bancari per non parlare dei servizi sanitari. Si parla di telelavoro con con problemi di connessione anche a Pesaro, figuriamoci quali sono le condizioni nell’entroterra".

Una situazione non bella tenendo conto che tantissimi iscritti la Cgil li ha tra i pensionati, all’interno di una provincia dove la media delle pensioni percepite è intorno ai mille euro al mese.

Un ‘pacchetto’ di doglianze che la Cgil provinciale porterà il 18 giugno alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma.

m.g.