Ciclabile Arzilla, altro stop

Pista ciclabile lungo il torrente Arzilla: un nuovo stop al progetto del Comune arriva dalla Federazione nazionale Pro Natura. "Lo abbandonino – è l’appello del presidente Mauro Furlani – perché altererebbe irrimediabilmente uno dei luoghi naturalisticamente più suggestivi e interessanti della città". Anche Pro Natura per esprimere la propria contrarietà al progetto comunale usa lo strumento della lettera aperta (come già fatto da Argonauta alcuni giorni fa) indirizzata al sindaco Massimo Seri, alle assessore all’Ambiente e alla Mobilità sostenibile, Barbara Brunori e Fabiola Tonelli e alla Soprintendenza delle Marche. Nella lettera si ribadisce che "il torrente Arzilla è tutelato con vincolo paesaggistico dal 1975 per il mantenimento delle caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche e la successiva creazione del parco fluviale. Il torrente ha mantenuto negli anni una pregevole integrità vegetazionale, geomorfologica e paesaggistica e il tratto urbano costituisce un raro esempio di equilibrio tra naturalità e aree urbanizzate, conservando una ottimale integrazione tra gli ambienti naturali e il contesto urbano". Pro Natura rammenta come lungo il torrente si incontrino "istrici, tassi, scoiattoli, caprioli e uccelli come il picchio rosso maggiore, il picchio verde, aironi, civette e il raro allocco. Tutte specie protette dalle normative nazionali ed europee". Prosegue Furlani: "Una naturalità residua apprezzata dalle centinaia di persone che quotidianamente trovano, a pochi metri dalla città, ambienti naturali altrove ormai scomparsi. Questo tratto di torrente è intensamente frequentato non solo durante la stagione estiva per giungere alle spiagge, ma durante l’intero anno come percorso privilegiato che conduce verso le colline circostanti. All’interno di questi luoghi anche opere altrove auspicabili, come possono essere le piste ciclabili o pedonali, se progettati con criteri analoghi a quelli di altri contesti, assumono un significato del tutto opposto rispetto a quanto potenzialmente auspicato. L’unicità del luogo richiede interventi in grado di dialogare con le aree limitrofe, con il contesto paesaggistico e naturale e non fortemente invasivi e conflittuali con esso".

an. mar.