Cimitero pieno, a Pesaro anche i morti pagano l’affitto

Causa l’aumento di decessi collegati al Covid le salme vengono sistemate in loculi temporanei. Al costo di 33 centesimi al giorno

Loculi tutti occupati al cimitero di Pesaro, dove sono in corsi lavori

Loculi tutti occupati al cimitero di Pesaro, dove sono in corsi lavori

Pesaro, 21 febbraio 2021 - Non è facile nemmeno dopo morti. Anche i defunti pagano l’affitto. Accade a Pesaro, al cimitero centrale dove i nuovi loculi sono terminati, anche a causa dei decessi collegati al Covid dell’ultimo anno che hanno raddoppiato il numero di defunti (circa 500). Per questo si provvede a una sistemazione provvisoria delle bare in loculi temporanei che hanno un costo fisso e che prevedono, appunto, una quota di affitto: 0,33 centesimi al giorno che, ovviamente, pagano i vivi.

Spiega il presidente di Aspes Luca Pieri: "Allo stato attuale nel cimitero centrale di Pesaro non vi è più disponibilità di loculi ma è in fase di ultimazione una nuova struttura. Per chi inoltri richiesta di poter accedere al cimitero centrale, si procede dunque ad una tumulazione provvisoria in reparti a ciò destinati. Questa operazione comporta una spesa di 293,23 euro (iva compresa) costo relativo alle operazioni cimiteriali di tumulazione del feretro nel loculo, oltre a un canone di affitto di circa 33 centesimi al giorno che rappresentano il canone di concessione per l’occupazione provvisoria del loculo. Quando la salma verrà tumulata nel loculo definitivo verrà corrisposto il canone di concessione definitivo".  

Fino a pochi giorni fa c’erano 133 morti in lista di attesa nei loculi provvisori, "per 58 dei quali sono già stati contattati i parenti – spiega Pieri –. La scelta del loculo da parte del familiare segue la graduatoria formatasi naturalmente con la data di decesso". Ma c’è anche un altro imprevisto che i parenti del defunto ’in affitto’ rischiano: il pagamento di un rivestimento in zinco della bara, qualora le condizioni lo richiedessero, per una spesa di circa 600 euro, a carico loro: "Al momento della estumulazione di un feretro per trasferimento in altro loculo – dice Pieri – è necessario, da parte del necroforo, verificare lo stato della cassa per un obbligo igienico sanitario. Solo nei rari casi in cui si rilevassero segni di percolamento o altre manifestazioni di deterioramento della cassa, sussiste l’obbligo del rivestimento del feretro con una cassa zincata che viene fornita dalla ditta di onoranza funebre incaricata dalla famiglia. Il rivestimento in zinco è dunque solamente eventuale in seguito alle condizioni critiche che si dovessero manifestare".  

Non semplice neppure riunire i congiunti che sono venuti a mancare. I loculi per coppie infatti sono disponibili solamente ai piani alti, meno comodi, come lamentano alcuni utenti che devono spostare pesanti scale per potere salire ai piani superiori e accudire le tombe di babbo e mamma. Tanto che alcuni rinunciano, sicché marito e moglie riposano ognuno per conto proprio.  

In proposito Pieri spiega che "i loculi per il ricongiungimento dei coniugi sono in fila 1 e 2 dall’alto. Si tratta di di due loculi con un’unica concessione, legata al defunto per il quale non è mai stata rilasciata una concessione e che consente di poter ospitare il coniuge, altrove tumulato. Il trasferimento del defunto già tumulato in altro loculo è infatti previsto dal Regolamento come eccezione alla regola generale che la concessione di un loculo viene assegnata una sola volta al momento del decesso". Sciolti questi nodi si può finalmente riposare in pace, ma per un tempo stabilito: "Le concessioni – spiega ancora il presidente di Aspes – sono stipulate per 35 anni decorsi i quali i familiari avranno la scelta di poter rinnovare la concessione medesima per ulteriori 35 anni oppure provvedere alla riduzione della salma".