Cinghiali, 15 abbattuti ma l’assedio continua

La Provincia ha reso noto il bollettino di caccia dello scorso luglio. In crescita gli avvistamenti di ungulati vicino al centro abitato

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Qualcosa si muove riguardo alla problematica dei cinghiali che appaiono sempre più spesso intorno all’abitato di Urbino. Nei mesi scorsi gli avvistamenti si sono moltiplicati. Gli ungulati si sono avvicinati ad aree sempre più vicine al centro abitato della città, creando non poche preoccupazioni tra i residenti. In giardini privati, aiuole pubbliche, parchi cittadini, gli ungulati sembravano aver stretto d’assedio Urbino come non avevano osato nemmeno i nemici del duca Federico seicento anni fa.

Dopo tentativi di cattura con le gabbie che avevano portato ad allontanare dalla città ducale quasi 50 cinghiali ora la Provincia di Pesaro e Urbino ha comunicato l’esito degli interventi di luglio per il contenimento e abbattimento dei cinghiali a ridosso dell’abitato di Urbino. Ed è 15 il bilancio dei capi abbattuti nello scorso mese.

Ad essere utilizzata è stata la tecnica dell’aspetto individuale che è basata sull’attesa dell’arrivo della preda a un luogo di pastura, che non comporta battute invasive né l’utilizzo dei cani. Senza spreco di risorse e denaro, con la garanzia degli standard di sicurezza.

"Crediamo che gli ultimi tre servizi effettuati abbiano portato risultati ancora migliori di quelli che sono i conteggi numerici - spiegano i selettori che hanno effettuato le battute di caccia -. Siamo convinti di avere intrapreso la strada giusta: gli abbattimenti, oltre ad una riduzione diretta del numero degli ungulati, comportano un forte elemento di disturbo per i cinghiali, che contribuisce ad allontanarli verso zone più indisturbate e lontane dal centro abitato. Anche per questo sul campo abbiamo registrato l’apprezzamento dei cittadini".

"La loro riduzione numerica generale - ha commentato il presidente della Provincia Giuseppe Paolini - e l’allontanamento dal centro abitato è fondamentale, in questa delicata fase, per motivi di pubblica incolumità e per la tutela delle attività agricole. Ma anche in termini di prevenzione della diffusione della peste suina".

La polizia provinciale, che sta coordinando le operazioni, ha messo in evidenza che "nei mesi estivi sono stati intensificati i servizi specifici di controllo selettivo. Solo a luglio sono stati abbattuti 15 cinghiali a ridosso dell’abitato Urbinate. Le operazioni sono state fortemente sollecitate dall’allarme tra i cittadini, generato dall’avvistamento sempre più frequente di cinghiali anche nelle zone abitate".

Il vicepresidente regionale Mirco Carloni ha fatto sua la battaglia contro i cinghiali e all’inizio dell’estate ha promosso un protocollo di intesa siglato a giugno dello scorso anno tra le polizie provinciali, il comando regionale dei carabinieri forestali, la Regione, le associazione dei Comuni, gli agricoltori, le associazioni venatorie e gli Atc (ovvero gli ambiti territoriali di caccia).

Numerosi i soggetti coinvolti: "Fondamentale è stato il supporto logistico e organizzativo dei carabinieri forestali - ha concluso il presidente della Provincia Paolini - attraverso il Comando provinciale e il Comando di Urbino. Senza tralasciare l’intervento operativo dei sele-cacciatori specificatamente formati e direttamente coordinati dagli agenti della polizia provinciale".

La caccia ai cinghiali non è però finita. Gli abbattimenti del mese scorso hanno solo arginato un problema che richiederà ancora del tempo per essere risolto.

Andrea Angelini