Ventinove anni fa, sono venuta al mondo con la faccia gonfia, gli occhi chiusi e le unghie sporche di sangue. La storia della mia nascita è abbastanza turbolenta, mia madre la racconta come il dolore fisico più grande che abbia mai vissuto e non ha tutti i torti visto che se non fosse stato per mia nonna, che chiamò i carabinieri, saremmo morte entrambe.
Erano le 23,45 del 13 marzo del 1996 quando è cominciata la mia storia. Da quel giorno ci sono state svariate avventure, disavventure e innumerevoli episodi di straordinaria follia, che mi hanno cresciuta, mi hanno insegnato il senso della vita e a volte mi hanno anche annoiata. A diciotto mesi mi hanno diagnosticato la malattia genetica con la quale convivo da sempre – la fibrosi cistica – “grazie“ alla quale oggi conto una ventina di cicatrici tra trapianti di polmoni, di rene e operazioni varie. Sono un piccolo esperimento della medicina che è anche diventato sordo e ha perso una corda vocale per strada, ma va bene così.
Ciò che non uccide “stronzifica“. In ventinove anni sono anche riuscita a cantare in musical e concerti, ballare flamenco, recitare in teatro e girare due film; ho avuto la fortuna di conoscere personaggi meravigliosi e iconici come: Dario Fo che insieme a mia madre ha ritirato una mia pagella alle elementari, durante il Rossini Opera Festival; Lucio Dalla che veniva a trovarmi in ospedale durante i miei innumerevoli ricordi e Franco Battiato, una delle persone più dolci che abbia mai incontrato in vita mia, nonché testimonial della Fibrosi Cistica con la sua “Cura“. Sono diventata Dottoressa in lettere moderne e quasi un anno fa ho sposato la persona della mia vita. Ventinove anni pieni di vita con le persone che amo follemente. "Non importa quanti giorni si vive, ma quanta vita si aggiunge ai giorni".
Asia D’Arcangelo