‘Circolo della stampa’, il premio che va oltre

Ieri la cerimonia di consegna dei riconoscimenti a Palazzo Montani Antaldi Cevoli, Fabbrini, suor Francesca, Cecini e Giorgia Righi i protagonisti

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Ha ragione Carlo Pagnini quando dice che il Premio del Circolo della Stampa è il più bello di Pesaro e infatti la cerimonia di ieri pomeriggio nell’Auditorium di Palazzo Montani Antaldi sede della Fondazione Cassa di Risparmio ha ancora una volta confermato di essere l’incontro pubblico più profondo della città. Premiati l’attore Paolo Cevoli, pesarese per “decreto“ e partecipazione sentimentale (“Per aver compreso e condiviso la profonda leggerezza del vivere insieme“); Angelo Fabbrini, il miglior accordatore vivente di pianoforti (“Per aver saputo aprire con una sua chiave personale la porta della musica universale“); Suor Francesca Federici, monaca di clausura in Nigeria (“Per averci fatto partecipi di una esistenza che guarda l’anima del mondo“). Ottimo Premio “Orgoglio Pesarese“ agli altrettanto ottimi Ferdinando Cecini, storico e scrittore, e la splendida Giorgia Righi, scrittrice e istruttrice di nuoto. E’ inevitabile che ad appuntamenti come questo siano presenrti al gran completo tutte le autorità, a cominciare dal prefetto Tommaso Ricciardi, il sindaco Matteo Ricci e tutti gli altri perché in quell’Auditorium si ritrovava vivo e vegeto lo spirito migliore di questa città, ci si rende conto, almeno per un paio d’ore di vivere in un posto civile che va preservato e mantenuto.

Che poi Elio Giuliani, presidente del Circolo della Stampa e factotum indiscusso dell’organizzazione, sia un manager coi controfiocchi per la sensibilità con cui sa cogliere personaggi e occasioni, è un elemento coagulante che fa mantenere la serata sempre sul giusto discrimine fra commozione e partecipazione. La signora Liliana Segre e la serie incredibile di campioni dello sport che appaiono sullo shermo per felicitarsi con Giorgia, con Marco Barbieri Calma che arriva direttamente da “Amici“. Gli interventi e le parole dal sapore autentico di Fabbrini e di suor Francesca, di Nando Cecini, pesarese dagli anni Sessanta disceso dalla bella Valtellina, il discorso pieno di grazia e di freschezza di Giorgia, la sana e sempre stimolante simpatia di Cevoli sono stati capaci, ancora una volta e come sempre, di creare nell’Auditorium pieno di gente un’atmosfera di partecipazione, quasi un barlume di senso di appartenenza ad una comunità che rende il dovuto omaggio ad alcuni suoi rappresentanti i quali in qualche modo hanno espresso il meglio. Il premio di ieri era una ripresa di quello non realizzato nel 2020 a causa del Covid. Il tempo trascorso pare avergli fatto bene come ad un buon vino messo ad invecchiare. Prosit!

f.b.