Cocaina dalla Romagna, albanese in manette

Una volta al mese vendeva 35 grammi di ’neve’ a un cliente fidato di Mondolfo, che poi la spacciava. Finiscono in carcere tutti e due

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Vendeva 35 grammi di cocaina al mese a un suo fidato cliente, che a sua volta la spacciava su Fano, Mondolfo e il Pesarese. Ma alla fine sono finiti in carcere sia lui, un albanese di 38 anni, sia un suo cliente di Mondolfo, 39 anni, nullafacente.

L’indagine dei carabinieri di Fano, guidati dal capitano Maximiliano Papale, partono proprio da quest’ultimo. Esattamente il 3 dicembre scorso, quando il tipo viene fermato mentre si trova a bordo della sua Fiat Idea. Giorno sfortunato per lui. Quel giorno i carabinieri infatti lo controllano per vedere se ha violato le norme anticovid, ma subito vedono che qualcosa non quadra e facendogli una perquisizione personale gli trovano in tasca una busta in cellophane con con dentro 40 grammi di cocaina purissima, mentre a casa ha bilancino di precisione e altro materiale per il confezionamento. Da qui le manette.

E mentre i carabinieri di Colli alMetauro fermano il mondolfese, in quello stesso controllo, i loro colleghi del Nucleo operativo vedono una Peugeot 407 Sw che fa una manovra brusca e si dirige verso il casello di Marotta dell’A14, riuscendo a far perdere le tracce. Ma qualcuno si è segnato la targa. E dalle successive indagini emerge che alla guida c’è proprio l’albanese di 38 anni: e che quella macchina è passata nel territorio tra Fano e Mondolfo almeno in altre tre occasioni. L’albanese – ricostruiranno poi i militari fanesi – dall’aprile al dicembre 2020 riforniva il 39enne di Mondolfo di circa 35 grammi di cocaina per volta, appunto una volta al mese. Una sorta di "lavoro" – dicono i carabinieri – svolto dall’albanese sia nelle Marche che in Romagna (risulta dimorante a Rimini), con numerosi clienti a disposizione.

I carabinieri lo identificano, anche se la procedura non è semplice: perché emerge che era già stato espulso dall’Italia nel 2015 e che utilizzasse nuovi nomi, falsi, per far perdere le proprie tracce. In particolare, grazie a questi accertamenti emerge che a suo carico era già pendente – sotto il nome precedentemente utilizzato – un ordine di carcerazione, eseguito dai carabinieri di Rimini il 25 gennaio scorso. Un arresto, sempre per spaccio, che i militari di Rimini fanno sulla scorta dei dati forniti dalla precisa indagine svolta dai militari fanesi, due dei quali erano riusciti addirittura a vederlo, e poi a riconoscerlo, quando l’albanese era sfuggito, a bordo della sua Peugeot 407 SW, nel dicembre scorso. Risponderà di cessione aggravata e continuata di sostanza stupefacente, cocaina e marijuana.

ale.maz.