Come fare il tampone a Pesaro: ecco tutti i passaggi

Da venerdì lo screening di massa al via. Non c’è prenotazione: ci si presenta, si riempie un modulo e si fa l’esame. Obiettivo: 30mila test

Un'operatrice sanitari con il kit per il tampone

Un'operatrice sanitari con il kit per il tampone

Pesaro, 14 dicembre 2020 - Sarà come andare a votare: ci si mette in fila, ma senza prenotazioni. E’ quello che succederà da venerdì 18 prossimo, quando la Regione inizierà lo screening di massa con tamponi rapidi, il cui risultato cioè si viene a sapere nel giro di 10-15 minuti. Per primi nella nostra provincia tocca a Pesaro e Urbino, le città capoluogo. A Pesaro i luoghi sono la Vitrifrigo Arena, la palestra del Mamiani e l’alberghiero Santa Marta. Sono stati scelti luoghi in cui non ci siano problemi per parcheggiare. Ricordiamo che il tampone è gratuito e su base volontaria. Si arriva preferibilmente in macchina (l’Asur raccomanda mezzi privati), c’è un primo check in coi i volontari della Protezione civile e Croce rossa all’accoglienza. Fanno riempire sul posto un modulo, coi dati e la dichiarazione di consenso. "I nostri sanitari – dice Elisabetta Esposto, direttore del Distretto di Pesaro – pensano di poter impiegare 6-8 minuti per ogni tampone". "Al momento – dice il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Eugenio Carlotti – le potenzialità sono per fare un totale di circa 30mila tamponi".

Il tampone avviene con le stesse modalità di quello molecolare: cioè bastoncini in naso e gola. Una volta fatto il tampone ti fanno aspettare in area apposita e all’aperto. Viene dato il risultato: i negativi escono, esame chiuso. Se emerge un caso positivo: rimane sul posto, e viene subito sottoposto a tampone molecolare. Il risultato arriva in 48 ore circa. Ma la persona positiva nel frattempo torna a casa: lui entra in isolamento, i famigliari in quarantena precauzionale. Se poi il molecolare dà negativo, lui e i famigliari sono liberi. Se invece è positivo resta in isolamento per almeno 10 giorni, i famigliari in quarantena per 10 giorni anche loro. Poi altro tampone per lui e i contatti. "La percentuale di rapidi positivi, su questo tipo di screening – dice Carlotti - è inferiore al 5%, viste tutte le categorie (bimbi inferiori ai 6 anni, operatori sanitari ecc..) che sono escluse. "L’importante – conclude Elisabetta Esposto – è che chi risulta negativo non creda di aver un patentino di libertà e quindi ometta da lì in poi di adottare i protocolli base anti-contagio. Sicuramente con questo screening facciamo uno sforzo importante. E potrebbe essere una utile prova generale in vista delle vaccinazioni anti-Covid".