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Come sta Luca Marini dopo l’incidente, il messaggio di Valentino Rossi

Il pilota, caduto rovinosamente sul circuito di Suzuka, è uscito dalla terapia intensiva. “L’ho sentito per telefono e mi è sembrato positivo”, dice il padre Massimo. Rientro in Italia forse anticipato

A sinistra, la foto postata da Luca Marini dal letto d’ospedale. Sotto la stessa, una pioggia di messaggi, tra cui quello del fratello Valentino Rossi

A sinistra, la foto postata da Luca Marini dal letto d’ospedale. Sotto la stessa, una pioggia di messaggi, tra cui quello del fratello Valentino Rossi

Pesaro, 29 maggio 2025 – Un sospiro di sollievo: è stata sciolta la prognosi a Luca Marini e nel tardo pomeriggio di oggi il pilota ha lasciato anche il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Suzuka.

Il pilota della Honda che partecipa al motomondiale, era caduto ieri sulla pista della città giapponese mentre stava eseguendo dei test in vista della “8 ore di Suzuka” che per il mondo dei motori del paese del Sol Levante ha più valore di un titolo mondiale.

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Nel corso della notte, le 3 del mattino in Italia, Luca Marini ha alzato il telefono per rassicurare il padre Massimo, così come tutto il resto delle famiglia che ha vissuto le prime ore di questo terribile incidente dall’altra parte del mondo con angoscia anche perché le notizie erano frammentarie con il contagocce.

Nessun componente della famiglia lo dice ufficialmente, ma pare che il giovane campione, che ha lasciato la scuderia del fratello Valentino con il passaggio alla Honda, sia addirittura intenzionato a rientrare nel mondo delle competizioni nelle ultime gare di questo motomondiale “e va smentita con decisione la voce circolata che rischiasse addirittura la carriera – dice il padre Massimo –. Questa notte ci siamo sentiti per telefono e devo dire la verità l’ho sentito bene anche se aveva ancora la voce affaticata. La cosa importante è che il quadro clinico vada migliorando rapidamente ed è possibile che nella giornata di domani  Luca venga trasferito in una clinica attrezzata a Tokyo. Naturalmente viene seguito passo passo dalla Honda. Un’altra cosa positiva è che la Tac ha escluso che ci siano problemi con i legamenti del ginocchio per cui non occorre una operazione: quindi con un periodo di fisioterapia potrà rimettersi in sesto”.

Terminate le ore di angoscia e di paura, durante le quali sembrava che la mamma Stefania Palma e la moglie Marta dovessero imbarcarsi e prendere il primo volo per il Giappone, lo scenario è migliorato e tutti gli animi si sono un po’ tranquillizzati.

“Ho parlato con Stefania ed anche con la moglie di Luca – dice Massimo Marini – e stanno aspettando e si stanno coordinando con gli uomini della Honda per capire se raggiungere l’altra parte del mondo. Per il momento non è né sì e nemmeno no, anche se la mia sensazione è che comunque partiranno. Dico questo perché il quadro clinico sta migliorando tanto che lo hanno anche fatto uscire dal reparto di terapia intensiva. E da quello che ho capito si stanno anche restringendo i tempi per un ritorno rapido di Luca in Italia. Si sta parlando di una decina di giorni al massimo ma potrebbe anche essere una settimana”.

Nella caduta sul circuito di Suzuka Luca Marini aveva riportato una serie di lesioni: una lussazione dell’anca – il femore è uscito dalla sede – , lesioni dei legamenti del ginocchio sinistro, fratture dello sterno e della clavicola sinistra oltre ad un pneumotorace destro. In Giappone in questo momento, stando alle voci dell’ambiente, ci sarebbe solamente il suo manager.

Comunque il corridore per tranquillizzare tutti i suoi fans, ma un po’ tutti in generale, aveva dubito postato un commento su Instagram e gli auguri di pronta guarigione gli sono arrivati anche da Valentino Rossi.

Comunque una situazione che sta uscendo dal panico. Come ha fatto a riprendersi così velocemente dopo una caduta con quelle conseguenze? Una spiegazione arriva dal padre: “ Fin da piccolo ha sempre fatto sport e ha giocato a calcio fino all’età di 16 anni con ottimi risultati. In tutti gli sport in cui si è cimentato, nuoto, sci e tennis compreso, ha sempre ottenuto ottimi risultati. Però ha iniziato ad andare con le minimoto da quando aveva 4 anni e lì è finito...”.

m.g.