"Con i navigator aiutiamo tanti invisibili"

Reddito di cittadinanza: c’è chi prende 150 euro al mese. Il lavoro strategico delle ’guide’ che hanno scovato chi poteva lavorare

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"Reddito di dignità". Lo vorrebbe ribattezzare così Lorenzo Lugli, consigliere comunale di Pesaro, "il reddito di cittadinanza", dopo aver ascoltato chi c’è dietro un "percettore di reddito". Nelle Marche, su 125mila disoccupati iscritti all’ex collocamento, sono 28.139 i percettori di reddito di cittadinanza. Quelli assistiti dal Centro per l’impiego di Pesaro sono un migliaio. Ma come ha detto Claudio Andreani, a capo del Centro dell’impiego di Pesaro – 7 Comuni, 140mila residenti come bacino, 11mila disoccupati – dietro i numeri ci sono le persone. Il profilo del percettore di cittadinanza, l’ha fatto Stefano Raia, dirigente regionale del servizio, invitato, insieme al sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, Rossella Accoto, dal sindaco Filippo Gasperi a Gradara, per un confronto pubblico sul tema "Giovani, lavoro e reddito di cittadinanza". "Le 28.139 sono persone che appartengono a nuclei familiari che hanno un reddito inferiore a 9mila euro annui di Isee – ha illustrato Raia –. Non tutti prendono 700 euro. Qualcuno prende 150 euro, altri 200. Qualcuno viene aiutato in base al mutuo di casa che deve pagare. Tra i percettori abbiamo 8000 iscritti, i quali hanno diritto a non avere impegni immediati. Queste sono persone che hanno, nello stato di famiglia, un figlio sotto i tre anni da badare o il parente disabile in casa da assistere. Sono quindi sospesi, esonerati dall’accettare un contratto qualora le condizioni familiari non si concilino". Per fare un paragone a Pesaro, i percettori non esonerati sono 580. "Tornando ai numeri regionali – continua Raia – i percettori pronti al patto per il lavoro sono 20.074. Tutti, in questi due anni, sono stati contattati dai navigator. Queste persone erano invisibili ai servizi per il lavoro: non li conoscevamo. Era povertà sommersa. "Working poor è l’espressione tecnica: fanno dei lavoretti irregolari, altrimenti non stanno dentro l’Isee, però hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese. I navigator con 12.141 hanno fatto un piano "immediato" per il loro reinserimento lavorativo".

I navigator per Raia sono strategici. "Hanno maturato competenze solide. Il fatto che il 31 dicembre scadrà loro il contratto è un problema perché il carico di lavoro da loro assolto, i 20.074 casi seguiti, ricadrà sui centri per l’impiego". Anche se c’è in vista un potenziamento con nuove assunzioni, l’orizzonte non è per nulla roseo. Se per il Covid si dovesse ripetere lo stesso scenario di rischio verificatosi con la crisi del 2008, "presumibilmente la perdita sarà dell’ordine di 25mila posti di lavoro in meno. E’ quanto avvenuto nelle Marche, dopo la crisi, tra il 2009 e il 2012 – osserva Raia –. Se è accaduto nel 2009, lo scenario odierno potrebbe essere abbastanza simile". Una visione da far tremare i polsi. "I navigator è gente formata: spero tentino i concorso pubblico per non disperdere il patrimonio di competenze. Sono alleati strategici". A tirare le conclusioni di un incontro molto interessante, organizzato da Angela Bulzinetti e Angelo Petrella – è stata la sottosegretaria Accoto, la quale sul reddito di cittadinanza ha detto: "È un intervento economico mirato alla formazione per il reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti difficilmente ricollocabili viste le problematiche sociali che spesso ne caratetrizzano la vita. Per cui non è colpa del reddito di cittadinanza se un imprenditore come Scavolini non trova operai".

Solidea Vitali Rosati