Con la lirica “I dimenticati“ trovano la patria

Domenica al Rossini spettacolo per riflettere sul pensiero e la visione di papa Francesco.

Con la lirica “I dimenticati“ trovano la patria

Da sinistra, Vimini, Bongiovanni, Bartolucci, Silvestri, Montanari, Pasolini e Di Giorgio

Musica, opera lirica ma soprattutto uno sguardo rivolto al sociale, laddove possiamo riconoscere e aiutare i così detti “dimenticati“. Ed è questo l’obiettivo colmo di sensibilità che farà aprire il sipario del Teatro Rossini, domenica 6 alle ore 11, con un concerto di Opera Lirica cantata, appunto, dal titolo “I dimenticati“.

"Ho cercato di creare varie situazioni, con questa iniziativa si andrà a proporre al pubblico un’opera complessa che riuscirà a far coincidere e far dialogare diversi generi musicali ricalcando il pensiero di papa Francesco sui “dimenticati“, persone in difficoltà che hanno bisogno di protezione e aiuto da parte della società. Nell’opera si evidenzia molto l’aspetto interpretativo dei cantanti sottolineando i ruoli presenti che si intrecciano tra loro con in sottofondo il coro che sarà proprio questo l’elemento che ci riconduce al titolo dell’Opera – afferma Stefano Bartolucci, Direttore d’Orchestra –. Mettere in luce i vari temi sociali di questo libretto non è semplice, il coro molto spesso sarà diviso in due parti; una femminile più dolce e una maschile, invece, che rappresenta un po’ la protesta. Per portare a termine l’opera ci ho lavorato circa due anni cercando di creare situazioni molto diversificate inserendo questi aspetti sociali-economici che possano far emergere i “Dimenticati“".

Una proposta però che non toccherà solo la sfera musicale e sociale ma anche un profilo socio-religioso sarà alla base dell’opera. "Vorrei sottolineare che l’impegno per l’ecologia, per la custodia del creato, si lega decisamente all’impegno per la giustizia sociale. La crisi economica e la crisi climatica sono strettamente legate tra loro e l’Opera proposta vorrà rappresentare anche questo concetto associando “I Dimenticati“ non solo alle persone ma anche alla natura come spiega e ricorda anche papa Francesco" afferma don Marco di Giorgio, vicario dell’Arcidiocesi di Pesaro.

Alla base del tutto una grande organizzazione che ha perfino coinvolto l’Università di Urbino Carlo Bo e il sostegno di Eurolex servizi. "L’arte e la cultura possono raggiungere tante persone presentando temi che possono sembrare difficili, in maniera più semplice. L’arte, come in questo caso, può rappresentare un linguaggio universale in grado di parlare a ciascuno di noi" sottolinea Felicia Bongiovanni direttrice artistica dello Yunus Social Business Centre dell’Università di Urbino. Il coro sarà composto dai “Cantori della città futura“ accompagnato dall’orchestra sinfonica Raffaello, l’ingresso all’evento sarà libero e gratuito ma sarà possibile donare un’offerta per la raccolta fondi Caritas, per info e prenotazioni ysbc.urbino@uniurb.it.

Ilenia Baldantoni