Contratto di sei mesi in sei mesi "Io vado avanti così da 15 anni"

Migration

I lavoratori in somministrazione nella sanità, sono i più precari tra i precari. "Veder garantito il diritto alla premialità Covid è importante – osserva Barbara, lavoratrice a somministrazione, in ospedale a Urbino da almeno 15 anni –, ma sarebbe giusto smettere di essere precari". Non tutti i 39 lavoratori beffati dalla premialità Covid son precari storici, ma la maggior parte lo è. "Il nostro contratto – continua Barbara – prevede una assunzione a tempo determinato di sei mesi in sei mesi. Io vado avanti così da 15 anni facendo le stesse mansioni". I 39 lavoratori a somministrazione sono assunti da un’agenzia interinale (datore di lavoro), la Randstad, ma svolgono il lavoro dentro le sedi ospedaliere e sotto le disposizioni dell’Asur Area vasta 1.

"La Randstad aveva anche ipotizzato una stabilizzazione, – spiega Valentina D’Addario, segretaria generale Nidil Cgil – ma la normativa non lo permette: l’ente pubblico può avere lavoratori in somministrazione solo se con contratto determinato. Il pubblico non prevede lo staff leasing". Risultato? Ogni sei mesi i 39 vengono licenziati, per poi essere riassunti. Una procedura logorante, come racconta Giuseppe Del Popolo, uno dei 39 lavoratori, precario tra i precari. "Dal 5 maggio del 2015 sono un somministrato dell’area vasta 1 assunto come autista – racconta Del Popolo – Trasporto materiale biologico e sanitario. Ho un figlio già di ruolo nelle forze armate e una figlia che è all’ultimo anno di infermieristica che forse avrà un lavoro stabile prima di me, anche lei. Non poterli aiutare economicamente, durante i loro percorsi formativi, mi è pesato molto. Come i pesa non poter acquistare un elettrodomestico nuovo perché la mia busta paga ha quella parolina: "a tempo determinato"–. Spero di non arrivare alla pensione "a tempo determinato": ho fatto formazione ad altri colleghi arrivati dopo di me, assunti direttamente in Asur. Vorrei dire che la speranza è l’ultima a morire, ma...". C’è chi pur rimanendo anonimo, vuole far sentire la propria voce: "Lavoro per l’area vasta 1 da più di 7 anni, con contratti e proroghe di 6 mesi in 6 mesi, a volte anche di 4 mesi. È veramente frustante sapere, sempre quasi all’ultimo giorno, se il contratto verrà rinnovato o meno. Non poter accedere ad un mutuo per l’acquisto di una casa, avendo figli, è uno smacco morale visto quello che , insieme agli altri colleghi, abbiamo fatto per contrastare il Covid 19. Nessuno di noi si è risparmiato, rischiando in prima persona per senso civico. Ma se questa è la comunità..."

Solidea Vitali Rosati