Coronavirus Pesaro Urbino, dopo 4 mesi tornano i morti. "Tanti i contagi famigliari"

L'analisi della dirigente Elisabetta Esposto. In provincia la vittima numero 525, non accadeva da giugno. Sono 62 i positivi. E 15 classi in quarantena

Contagi e un morto, scatto del virus (foto Ansa)

Contagi e un morto, scatto del virus (foto Ansa)

Pesaro Urbino, 30 ottobre 2020 - Salgono a 2862, quattro più di ieri, i ricoveri nelle strutture ospedaliere delle Marche di pazienti positivi al Coronavirus: 39 sono in terapia intensiva. Di questi, 8 si trovano al San Salvatore. Con questi numeri si satura di un terzo la capienza dei letti dedicati ai pazienti in pericolo di vita a causa del contagio, e tanto basta entrare in una fase estremamente delicata che, se non opportunamente governata, potrebbe sfuggire di mano. I 686nuovi casi (62 in provincia) registrati ieri, pari al 28,9% rispetto ai 2.372 tamponi processati, dimostrano che il virus sta circolando in modo massiccio, specie nella parte centro-meridionale della regione.

Coronavirus, dati in crescita nelle Marche

Di pari passo sale il numero delle persone in quarantena per contatti con i contagiati, 9524 (erano 8800 ieri), di cui 1715 residenti nella nostra provincia: tra essi ci sono anche i componenti di una squadra di calcio e ben 15 classi scolastiche. Si registrano anche 4 vittime, tra cui un 90enne fanese affetto da patologie: è il 525esimo decesso da Covid19 nella nostra provincia dopo un lungo periodo di tranquillità. Prima di lui il 7 giugno scorso perse la sua battaglia contro il virus una 84enne di Cartoceto.  

"Siamo nel pieno della Fase2 epidemica. All’inizio – spiega la direttrice del Distretto di Pesaro Elisabetta Esposto – i casi riguardavano soprattutto i ventenni al rientro dalle vacanze, adesso ci sono anche i loro genitori e i fratellini. L’analisi dei 62 nuovi infetti della nostra provincia ne è la conferma: vedo infatti tanti contagi intrafamiliari con soggetti che portano lo stesso cognome nati negli anni ’70 e i lori figli, ragazzi giovani ma anche e i bambini nati dal 2000 in poi. Si tratta di pauci-sintomatici, che possono superare la malattia restando a casa". Per ora il Coronavirus sta risparmiando le persone fragili con patologie pregresse e gli anziani, che usano di più le precauzioni e cercano di stare lontano dai nipoti. "Ma considerato che a livello nazionale la media dell’età dei malati è in crescita, dobbiamo aspettarci un aumento delle ospedalizzazioni. E non è un bene".

La soluzione è tenere le distanze anche a casa? "Lì è difficile, però si può cambiare marcia, aumentando le sanificazioni all’interno e, all’esterno, limitando al massimo i contatti sociali e le attività non strettamente necessarie. La situazione è molto cambiata da quando era caldo e si stava all’aperto, dobbiamo essere flessibili e anticipare l’andamento epidemiologico". Secondo Esposto dobbiamo difendere la virtuosità della nostra provincia, dove il virus sta correndo meno veloce che altrove: "Non dobbiamo farci fuorviare dall’aumento dei positivi – sostiene la direttrice -, che è legato all’apertura del drive di via dei Cacciatori e al raddoppio del numero dei tamponi che facciamo esaminare, a cui si aggiunge l’aumento dei tamponi fatti a domicilio, una quarantina al giorno solo a Pesaro. A differenza di quanto accade nel sud della Marche, infatti, qui riusciamo ancora ad eseguire una efficace attività di tracciamento. La percentuale dei positivi nell’Area vasta 1 è del 52%, pur con un numero di nuovi contagi relativamente basso. Significa che i medici stanno intercettando bene i nuovi positivi e il monitoraggio è molto stretto".