Coronavirus Pesaro, Luca Cecchettini, il supereroe che ha battuto il virus

Dopo settimane di ansia, un quarantaquattrenne con sindrome di down è uscito vincitore. La gioia immensa di familiari e amici

Luca Cecchettini

Luca Cecchettini

Pesaro, 3 aprile 2020 - Questa è una storia speciale, vissuta da un ragazzo altrettanto speciale. Luca Cecchettini, pesarese di 44 anni con sindrome di down, ha vinto la sua battaglia contro il Coronavirus. L’ha vinta dopo settimane di ansie, sue e della sua famiglia, ma "senza mai lamentarsi" come ha ricordato al Carlino la sorella Lara Cecchettini.  

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Uno squarcio di luce in mezzo alle nuvole più nere che in questi mesi si sono abbattute sopra il cielo del mondo. Da quel martedì 10 marzo, quando Luca tifosissimo dell’Inter, aveva rinunciato due giorni prima a vedere la partita dei nerazzurri contro la Juventus, perché già non si sentiva bene. Poi l’aggravarsi delle condizioni hanno portato la sua famiglia a spingere sulla cornetta affinché venisse ricoverato.

Alle 5 di mattina dell’11 marzo un’ambulanza partita da Senigallia lo è venuto a prendere e lo ha portato negli ospedali (Senigallia e Chiaravalle) che gli hanno poi salvato la vita. Fino a due giorni fa, quando Luca è finalmente tornato a casa per godersi l’affetto dei familiari. "Ci tenevo -dice la sorella Lara- a ringraziare tutto lo staff sanitario, in particolare la caposala del reparto Covid di Senigallia Alessandra, per come hanno gestito la situazione di mio fratello. Sono stati eccellenti, ma anche Luca è stato bravissimo perché non ha mai fatto la vittima e non si è mai lamentato. Questa è una bella storia di vita, che può dare speranza e conforto anche a tante altre famiglie". Purtroppo due suoi compagni, Andrea e Angelo, che frequentavano con Luca la cooperativa T41 non hanno retto alla forza del virus. Proprio loro sono stati uno dei primi pensieri in un video pubblicato dalla sorella su facebook appena è stato dimesso dall’ospedale: "Grazie a tutti, purtroppo Andrea e Angelo non ce l’hanno fatta".

Un video che in poche ore ha raggiunto tantissime persone sul web proprio per la grande umanità e consapevolezza che è risaltata dalle sue parole. "Sto bene, sono appena uscito dall’ospedale -dice Luca al Carlino- dopo 20 giorni. Adesso sono immune. Ringrazio tutti dalla mia famiglia a tutti gli amici che hanno pensato a me". In quelle tre parole, "adesso sono immune", pronunciate al telefono c’è dentro tutta la voglia di vita di questo ragazzo, protagonista di una storia speciale.  

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Un supereroe che il 23 marzo ha festeggiato il suo 44esimo compleanno un po’ meno solo. Senza la sua famiglia al fianco ma con medici e infermieri che non lo hanno mai abbandonato. D’altronde Luca un supereroe lo era già stato, in un film della T41 intitolato "Avanzers" da cui poi è stata messa in scena anche una rappresentazione teatrale di cui va molto fiero. Una gioia condivisa anche con Martina Patrone e Maura Caramella di Anmic. L’ente che si occupa dei diritti degli invalidi civili, una delle sue seconde famiglie.  

«Quando abbiamo saputo del progressivo miglioramento -dichiara la consigliera dell’associazione Patrone- delle sue condizioni eravamo veramente felici. Questa è una buona notizia in un momento così triste, siamo come una famiglia e lui ci ha insegnato tanto".