Coronavirus Pesaro, mascherine alle stelle. Farmacie, multe e sequestri

La Finanza effettua controlli alla ‘San Salvatore’ e ‘Madonna di Loreto’. Ma i titolari non ci stanno: "Tutto in regola, lo dimostreremo"

Mascherine contro il coronavirus

Mascherine contro il coronavirus

Pesaro, 1 aprile 2020 - Cinque euro per una mascherina nella speranza di arginare la diffusione del coronavirus. Uno scontrino costato caro al dottor Claudio Mari, titolare della farmacia San Salvatore di largo Aldo Moro, che venerdì scorso si è visto arrivare la Finanza per una perquisizione.

"Quei dispositivi mi sono stati venduti ad un prezzo 3 euro l’ uno da una azienda pesarese, che prima produceva camicie – spiega – Quindi non c’ è stato nessun rincaro folle da parte nostra. Ciò nonostante mi hanno sequestrato la merce, quattro mascherine che erano già state prenotate da alcuni pazienti anziani che ne avevano bisogno, ed elevato una contravvenzione di 1.300 euro, che ho intenzione di impugnare perché ritengo di essere in regola". Il caso scoppia nel bel mezzo dell’epidemia da Covid19. Mezza Italia discute su come lavarsi le mani, sulle distanze di sicurezza da tenere, sul tipo di mascherine più idoneo. L’ altra metà corre a cercarle. Nelle farmacie, soprattutto. Dove adesso le Fiamme Gialle stanno verificando se i prezzi dei prodotti sanitari, come gel igienizzanti e mascherine protettive, siano stati alzati. Due le fattispecie di reato su cui i militari vigilano: l’articolo 501 bis (manovre speculative su merci) e l’ articolo 515 (frode nell’ esercizio del commercio) del codice penale.

«Le Fiamme Gialle sono venute anche nella mia farmacia – racconta la dottoressa Annalisa Cinaglia della farmacia Madonna di Loreto – Io le vendevo a 7 euro l’una, erano classificate Fpp2 e di provenienza cinese. Parlo al passato perché me ne hanno sequestrati 500 pezzi in attesa di verificare la certificazione, che è in lingua cinese e inglese. In mancanza della traduzione in italiano gli agenti mi hanno proposto di fare una autocertificazione che però non me la sono sentita di firmare. Sono competente di farmaci e non mi posso prendere la responsabilità di prove tecniche di laboratorio su quel determinato dispositivo. Così ho deciso di donare le mascherine alla Protezione civile o all’ospedale San Salvatore che sicuramente hanno i mezzi per fare un’autodichiarazione con molta più autorità di me".

La farmacia Madonna di Loreto riprenderà a vendere le mascherine quando saranno disponibili dai rivenditori abituali. "Le persone continuano a chiederle perché ce n’è bisogno – spiega Cinaglia - D’altra parte noi farmacisti abbiamo timore di fare passi sbagliati. Allora siccome ci sono i distributori, che sono più grandi di noi, lasciamo a loro l’onere di ovviare al problema". Anche il dottor Mari continuerà a fornirle ai suoi pazienti: "Questa è una follia – sbotta il farmacista – Nel momento in cui c’è estremo bisogno di questo prodotto e abbiamo una ditta locale che lo produce, fornendo tutta la documentazione, è paradossale fare una multa perché la fattura è arrivata il pomeriggio rispetto alla consegna fatta al mattino. Sappiamo che esistono l’evasione fiscale e anche la speculazione, ma si va a cercarle nel posto sbagliato".