REDAZIONE PESARO

Corruzione, tutto archiviato per Mangialardi

Il sindaco di Senigallia, candidato del centrosinistra a governatore: "Mai avuto dubbi che l’accusa potesse essere presa sul serio"

Nell’affidamento della gestione della piscina delle Saline dal Comune di Senigallia alla Uisp non c’è stata alcuna corruzione. Lo ha stabilito il giudice del tribunale di Ancona che ha disposto l’archiviazione, chiesta dalla procura, per l’accusa in capo al sindaco Maurizio Mangialardi, nell’ambito del filone di inchiesta relativo ai due rinnovi della concessione della struttura alla Uisp a partire dall’emergenza legata all’alluvione del 2014. Una decisione che porta serenità sia al sindaco che all’intero centrosinistra marchigiano che punta su di lui come candidato governatore. "Non voglio parlare di sospiro di sollievo perché non ho mai avuto neanche un dubbio sul fatto che l’accusa nei miei confronti di un simile reato, di cui non riesco neppure a pronunciare il nome tanto mi è estraneo, potesse essere presa sul serio dalla magistratura – commenta il primo cittadino –. Sono stato sempre sicuro di aver lavorato non solo con correttezza, ma anche e soprattutto nel pieno interesse della città e degli utenti della piscina".

Mangialardi, pronto a iniziare la campagna elettorale, si toglie ora anche qualche sassolino dalla scarpa, dopo un’inchiesta che ha "fatto sperperare inutilmente soldi pubblici". "Mi dicono che dovrei essere contento – aggiunge il sindaco – ma in realtà sono piuttosto rammaricato. Anzitutto sono rammaricato del fatto che ancora una volta si siano sperperati soldi pubblici facendo politica non con proposte concrete, ma attraverso il continuo ricorso a denunce ed esposti; una modo di fare che in questo caso, peraltro, è stato sostenuto anche dalla Lega, la quale attraverso ben due interrogazioni parlamentari al ministro della Giustizia ha chiesto che venisse accelerato il procedimento, convinta di scoprire chissà che cosa. Ovviamente dispiace anche perché la vicenda rappresenta l’ennesimo strascico dovuto alla tragedia dell’alluvione. E fa molto male vedere come il tentativo di dare risposte immediate ai cittadini in termini di garanzia dei servizi possa in un attimo trasformarsi in un’accusa di corruzione che rischia di minare non solo la reputazione, non solo la vita pubblica, ma anche la salute di una persona. Da parte mia di una cosa sono certo, mai e poi mai, neanche di fronte al mio più acerrimo rivale, sarei capace di ricorrere a simili mezzucci. Spero che di questa lezione si faccia tesoro".

L’esposto era infatti partito da una parte dell’opposizione consiliare che aveva sollevato dubbi sul rinnovo della concessione alla Uisp della gestione della piscina delle Saline subito dopo l’alluvione senza un bando di gara. Nell’indagine erano finite le giunte dei due mandati Mangialardi che aveva sempre motivato il provvedimento "a seguito dell’emergenza post-alluvione, che imponeva a una struttura di ripartire il prima possibile". "Archiviato vuol dire che già dall’indagine la Procura ha visto che non c’è il reato. Assolto invece vuol dire che è stato fatto il processo e non sono state riscontrate colpe o errori. Quindi da subito i pm hanno visto che la corruzione non esiste con Mangialardi – commenta l’avvocato Marina Magistrelli, legale del sindaco –. Adesso l’inchiesta andrà avanti per valutare tutto e alla fine si vedrà. Essere indagato per corruzione per aver partecipato per 20 minuti a una cena senza toccare cibo sarebbe stato veramente sconcertante. Adesso chiariremo gli altri capi di imputazione (abuso d’ufficio ndr) ma alla fine bisognerà tirare una riga su tutto e vedere se si possono far spendere i soldi pubblici così".

Giulia Mancinelli