Cortometraggio sulla disabilità

Un cortometraggio made in Fano per far conoscere una disabilità ancora poco conosciuta. Sarà proiettato giovedì 8 settembre alle 20.20 al cinema Masetti che ha sposato l’iniziativa nata e girata tre anni fa in città. Si intitola "Nico & Nico" uno dei tanti progetti messi in campo dall’associazione genitori Sindrome di Williams (AGSW che riunisce famiglie provenienti da tutta Italia con figli affetti da questa rara malattia genetica) con la collaborazione della casa di produzioni OnStage. "La realizzazione del cortometraggio - spiega uno dei due attori coinvolti, Nicola Anselmi - serve per dare visibilità al nome ‘Williams’, perché si conoscono tante sindromi ma questa ancora poco".

Cinque anni fa per diffonderne il nome, il presidente dell’AGSW Andrea Romiti aveva fatto veleggiare i suoi ragazzi lungo tutto il perimetro dello Stivale sulla barca della trasmissione tv "Velisti per Caso" con il supporto di Patrizio Roversi e Syusy Blady. "Noi lo facciamo girare, invece, facendo partecipare questo film a tutti i festival di cortometraggi nazionali - sottolinea Anselmi che ne ha curato anche la regia assieme ad Emanuela Giorgi e l’aiuto tecnico di Henry Secchiaroli -. La trama ruota attorno ad una giornata passata tra una persona Williams e una no, quindi state attenti a capire chi è e chi non è Williams - scherza Anselmi -. L’altro Nico è invece il fanese Nicola Romiti. Il corto evidenzierà il rapporto tra le persone, per far capire alla fine che, forse, tutto è più semplice di come pensiamo". "E’ un bel connubio, anche di impatto sociale, tra chi ha prodotto questo cortometraggio e l’opportunità di valorizzare uno spazio culturale" il commento dell’assessore al Welfare di Comunità Dimitri Tinti.

"Siamo molto contenti - conclude Carmine Imparato, direttore del Cinema Masetti - di riaprire, con questo corto, uno spazio dal grande valore culturale e che fa dello stare insieme e della socialità un cardine nella nostra attività e quest’anno proponendo un progetto editoriale che punta sulla contaminazione coi generi e sull’educazione al cinema a partire dai giovani".

Tiziana Petrelli