"Così ’In Comune’ ha tentato la scalata ai vertici dei Verdi"

Il segretario dello schieramento, Michele Mattioli: "Quando ci siamo accorti dell’azione del ’partito’ di Mascarin, abbiamo ripreso in mano la situazione".

"Così ’In Comune’ ha tentato la scalata ai vertici dei Verdi"

"Così ’In Comune’ ha tentato la scalata ai vertici dei Verdi"

Le Opa ostili e cioè le scalate alle società, fino a qualche giorno fa erano storie legate alle aziende quotate in Borsa. Il tutto fino a qualche giorno fa. Perché ora scappa fuori che c’è stato un tentativo di scalata ostile ad un partito cittadino. Ai Verdi. Che alzano più o meno 500 voti in città, pari a circa un 2 per cento. Ma facevano gola e molto comodo. A tentare la scalata dei Verdi una serie di persone che fanno riferimento a "In Comune" il ‘partito‘ di Samuele Mascarin assessore con un ricco pacchetto di deleghe: servizi educativi,ambiente ed ecologia urbana, biblioteche, partecipazione, risorse tecnologiche innovazione e Trasparenza, pace e memoria legalità e responsabilità.

A raccontare questa scalata... finita male è il segretario dei Verdi cittadini Michele Mattioli.

Com’è questa storia da indagine... Consob?

"A luglio dove aver fatto un controllo sui tesseramenti avevamo notato che c’erano 3-4 iscrizioni nuove. Nulla di particolare, dopodiché nell’ultima settimana di novembre, visto che il 30 terminavano i tesseramenti, abbiamo visto che di tessere nuove ce n’erano 13".

Con 13 tessere nuove si faceva cappotto?

"Sì, il pericolo era questo e cioè che si perdesse il controllo e la maggioranza del movimento".

E quindi lei Mattioli cosa ha fatto?

"Vista la parata e cioè che ci potessero sfilare il controllo del partito da sotto il naso, ho fatto appello agli amici ed anche ai parenti per cui abbiamo ripreso in mano la maggioranza delle tessere ed abbiamo quindi ripreso nelle mani il partito con larga maggioranza".

Perché fate riferimento agli uomini di Mascarin?

"Perché siamo andati a controllare i nomi dei nuovi tesserati".

Facciamo nomi e cognomi...

"Per esempio una delle prime è stata la consigliera comunale Carla Luzi eletta con la lista ‘In Comune’ di Samuele Mascarin. Continuo?".

Continui...

"Quindi il segretario Uguccioni, quindi Emanuela Giovanelli che ha l’ufficio di fianco a quello di Mascarin, e nell’elenco figura anche la compagna dell’assessore. Tutte persone riconducibili solamente alla sua figura".

Sì, ma lui non c’è tra i tesserati...

"Questo è vero, ma siccome stiamo parlando di un partito monoblocco, quello che fa riferimento a Mascarin, non pensiamo che una operazione del genere possa essere avvenuta a sua insaputa. Niente lì dentro accade all’insaputa di Mascarin".

Lei come fa a dirlo?

"Perché io sono un fuoriuscito assieme a Teodosio Auspici di ‘In Comune’ proprio perché non c’era all’interno democrazia. Lì comanda solamente una persona e cioè l’assessore".

Fare un’Opa ostile a quale fine?

"Per controllare le votazioni delle eventuali primarie. Lui di voti ne ha circa un migliaio con quelli dei Verdi arriva a 1500 voti. Ha fatto 3-4 mandati come assessore Mascarin e adesso vuole tentare la scalata al vertice e cioè fare il sindaco della città".

Il passaggio a nord-ovest dov’è?

"Noi Verdi siamo tra i maggiori propugnatori del coordinamento 2050 e se Mascarin avesse conquistato i Verdi si sarebbe andati all’uscita dal coordinamento 2050 per confluire all’interno della lista ‘In Comune’ di Mascarin".

Morale di questa storia finita male?

"Direi che la cosa che più salta all’occhio è sicuramente quella morale perché nessuno si è fatto vivo con i vertici, ma è stato fatto tutto di nasconto. Ma peccato per loro, noi ce ne siamo accorti".

Va detto che alle ultime elezioni amministrative i Verdi non si era presentati ma viene calcolato un loro valore elettorale che si aggira intorno al 2 per cento.

m.g.