"Così nutro e curo i Germani reali"

Da oltre quindici anni Amedeo Pascucci ha un appuntamento fisso con gli anatidi in via dello Squero

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Estate o inverno, sole o pioggia, mare calmo o in burrasca, da oltre 15 anni Amedeo Pascucci (foto) ogni mattina, tra le 9.30 e le 10, ha un appuntamento fisso con gli anatidi (la maggior parte sono Germani reali), in via dello Squero "dove sono nato e ho vissuto per tanti anni": d’estate all’altezza della fontana, d’inverno sotto il cavalcaferrovia. Sono una quarantina gli uccelli ( tra loro anche un esemplare di codone delle Bahamas) che, ogni giorno, rispondono al fischio di richiamo di Pascucci, sanno che è il segnale del "pranzo": il cibo è un mix di pane e mangime. Insieme alle anatre banchettano anche cefali, presenti in grande quantità, e piccioni. L’appuntamento con gli anatidi è un vero e proprio rito che, nei mesi estivi, diventa anche una attrazione turistica: le persone si fermano ad assistere allo "spettacolo" che si ripete, con costanza, ogni giorno. Prima c’è il lancio in acqua del pane sbriciolato, poi è la volta del mangime posto su una tavoletta galleggiante (costruita dallo stesso Pascucci). Le anatre si accalcano fino a saziarsi, tranne due: sono esemplari solitari che si avvicinano alla mini piattaforma galleggiante solo quando tutte le altre anatre se ne sono andate e, per mangiare, aspettano che si allontani anche Pascucci. Al termine del rito, pane e mangime sono riposti in un grosso contenitore di plastica posizionato sulla banchina. Pascucci è stato in mare 36 anni: prima come pescatore, poi come ufficiale sulle motonavi commerciali, comandante di rimorchiatori e pontoni, alla guida di motonavi passeggeri a Rimini, Senigallia e Pesaro e, nella parte finale della carriera, comandante di traghetti a Venezia. "Nonostante la mia lunga esperienza – commenta amaro – non ho mai ricevuto il riconoscimento che il Comune attribuisce ogni anno ai ‘Lupi di mare’ in occasione della Festa del Mare". Pascucci è sempre stato amante degli animali, una passione che ha potuto coltiva a pieno dopo la pensione: le anatre le conosce una per una, ne controlla il buono stato di salute e tiene sotto osservazione i giovani anatroccoli, troppo spesso vittime dei gabbiani. "Sono pochissimi gli anatroccoli che riescono a sopravvivono – spiega Pascucci – 3 giorni fa ne sono nati 8, ma sono già rimasti in 6. Poi quando piove si appesantiscono con l’acqua e rischiano di andare a fondo".

Per aiutare gli anatroccoli a raggiungere il molo, dove possono trovare riparo in caso di difficoltà, Pascucci ha creato 4 mini passerelle e, in qualche occasione, le imbarcazioni sono state usate dagli anatidi per nidificare. Quello di Pascucci è un impegno personale quotidiano ed una spesa, che a causa degli aumenti, comincia a farsi sentire. "Il pane secco me lo offre il panificio Gramaccioni – spiega Pascucci – mentre il mangime lo compro per conto mio. Prima dei rincari mi costava 4,50 euro al chilo, ora è salito a 6.70. Ogni mese spendo circa 50 euro, 600 euro all’anno. Forse il Comune potrebbe darmi una mano". Il signor Pascucci si occupa dei 40 anatidi da solo perché non fa parte dell’associazione Progetto Ugo ( dal nome del cigno nero mascotte del Canale) nata su iniziativa del Comune per l’osservazione e la cura degli anatidi ospiti del Canale Albani, soprattutto nei periodi di siccità".

Anna Marchetti