DANIELE SACCO
Cronaca

Così Shakespeare (e non solo) sfida il tempo

Shakespeare non finisce di stupire. L’immortalità di un artista è data dal gradimento perpetuo, o da cicliche riattivazioni del gradimento....

Shakespeare non finisce di stupire. L’immortalità di un artista è data dal gradimento perpetuo, o da cicliche riattivazioni del gradimento. Si prenda Antonio Vivaldi, il grande compositore barocco veneziano. Monumentale sino alla metà del ‘700. Dimenticato nell’800. Riscoperto nel ‘900. Shakespeare è differente, è sempre stato gradito e l’ultima testimonianza di compiacimento nei suoi confronti è l’adattamento sviluppato dalla piattaforma on-line Netflix sul dramma storico Enrico V, dedicato all’omonimo sovrano inglese, vissuto tra il termine del XIV e il XV secolo.

Ok, chi non ha ancora visto il film "The King" (l’adattamento Netflix di cui si diceva) interrompa la lettura qui, per non "bruciarselo". Enrico V è stato uno dei maggiori sovrani del Medioevo inglese, ha vinto la celeberrima battaglia di Agincourt, è riuscito a conquistare la "Francia", ha sposato la figlia del re di Francia. Una biografia tutta da leggere, la sua. La pellicola Netflix intitolata "The King" indugia molto tra la tragedia Shakespeariana e la realtà storica: nel film è inserito il personaggio di John Falstaff, mai realmente esistito eppure ripreso anche da Arrigo Boito per il libretto dell’omonima opera di Giuseppe Verdi.

Falstaff, tra il tragico e il grottesco, resta uno dei più grandi personaggi della tragedia shakespeariana. Il film è gradevole, tra finzione scenica e atti realmente accaduti. Ben caratterizzato re Enrico IV, padre del protagonista, uno dei peggiori re d’Inghilterra. Fu il primo che introdusse il rogo per gli eretici, litigò spesso con il "parlamento", subì insurrezioni e tradimenti a causa del carattere poco ortodosso. Tutto ciò è ben rappresentato all’esordio del film.

(*docente di Archeologia cristiana, tardoantica e medievale, Università di Urbino; uscita 443)