Covid in carcere, il focolaio si allarga Un secondo detenuto ricoverato in ospedale

Si tratta di un uomo di 68 anni originario di Porto San Giorgio. In cella, aveva febbre e difficoltà respiratorie. Non è in pericolo di vita

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Un altro detenuto di Villa Fastiggi ricoverato in ospedale a Pesaro con il Covid. E’ il secondo carcerato per il quale è stato necessario ricorrere alle cure del San Salvatore. Da giorni infatti l’istituto penitenziario della città è alle prese con un focolaio del virus. Quasi una 70ina i contagiati, 58 detenuti asintomatici e 16 agenti di polizia penitenziaria. Più i due ricoverati che hanno manifestato i sintomi più gravi della malattia.

Il secondo ricovero è stato disposto l’altra notte, verso le 3. Ai sanitari del 118 è arrivata la chiamata dal carcere che chiedeva un intervento per un detenuto che accusava dolori al petto. Un sospetto infarto che ha allarmato subito gli agenti di turno. Una volta arrivati sul posto, i medici hanno sottoposto a elettrocardiogramma il detenuto. I controlli hanno però escluso l’esistenza di patologie e anche di criticità cardiache in corso. Ma il viaggio dell’ambulanza non è andato a vuoto. In quegli stessi momenti, da un’altra cella è arrivata la richiesta di aiuto da parte di un altro carcerato.

Aveva febbre e accusava difficoltà respiratorie. I medici hanno subito capito di trovarsi di fronte a sintomi evidenti del coronavirus. Hanno valutato che le sue condizioni di salute fossero incompatibili con la permanenza in carcere e così hanno deciso di trasportarlo in ospedale. Arrivato al nosocomio, l’uomo, classe 1953, originario di Porto San Giorgio, è stato sottoposto a tac. L’esito dell’esame non ha lasciato spazio a dubbi: dalle lastre si è visto in modo chiaro che entrambi i polmoni sono lesionati. Anche se non in modo grave. Il tampone, effettuato nel frattempo, ha solo confermato la sua positività al Covid.

Il paziente è stato sistemato in una stanza protetta, riservata proprio ai detenuti. Qui è stato trattato subito con ossigeno e altre terapie anti virus. Resterà in ospedale, sotto stretto monitoraggio, finchè non sarà di nuovo negativo. Solo allora potrà essere trasferito a Villa Fastiggi, insieme agli altri detenuti.

Intanto la situazione nel carcere pesarese continua a essere delicata. Il cluster ha messo in difficoltà carcerati e agenti, quest’ultimi in sofferenza a causa dei positivi che al momento sono impossibilitati a lavorare, chiusi in casa in isolamento domiciliare per la quarantena. Disagi anche per i detenuti e i loro parenti che qualche giorno fa hanno protestato per non essere stati ammessi alle visite. C’è chi non riesce a vedere i propri famigliari dietro le sbarre da mesi. Chi ha detto di essersi visto rifiutare l’ingresso anche a pacchi e buste. Nel frattempo è intervenuto il garante regionale, Giancarlo Giulianelli che ha annunciato di fare colloqui da remoto con i detenuti.