Crollo dei contagi da Covid nei posti di lavoro: -71,5%

Settori maggiormente colpiti restano comunque la sanità e la ristorazione. Oggi la giornata Anmil sulle vittime incidenti

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Una diminuzione netta, del 71,5%, dei contagi sul lavoro da Covid 19 nella nostra provincia. Lo segnala l’Inail che mette a confronto il 2020 con il dato dei primi nove mesi del 2021: l’analisi dei numeri evidenzia come i casi di Covid 19 riconosciuti infortuni nella provincia pesarese siano passati dai 918 del 2020 (528 nella zona di competenza di Pesaro e 390 in quella di Fano) ai 261 di quest’anno (dato al 30 settembre scorso, 154 a Pesaro e 107 a Fano), con 5 decessi nel 2020 e 1 nel 2021. I settori maggiormente colpiti dalla pandemia sono quello sanitario (81%) e quello della ristorazione (8%), con una maggior incidenza sul genere maschile (63%).

Un quadro cui si sommano gli incidenti conseguenti ad altri avvenimenti e che, nel periodo gennaio-agosto 2021, in provincia hanno fatto registrare – casi Covid 19 compresi – 2.515 denunce di infortunio (+0,9% rispetto allo stesso periodo del 2020), mentre i casi mortali sono passati (periodo gennaio-agosto) dagli 8 del 2020 ai 2 del 2021 (-75%). Sono invece in aumento rispetto al 2020 (+46%) le denunce di malattie professionali passate dalle 834 del 2020 alle 1.218 del 2021.

È sulla base di questi numeri che oggi a Pesaro, alla presenza di varie atuorità e politici, si celebra la 71ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, promossa dall’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi del Lavoro (Anmil), con l’obiettivo di sensibilizzare il territorio su un tema così delicato. Si inizia alle 8,30 alla chiesa di S.Agostino. Poi tanti eventi a seguire. "I dati dell’ultimo biennio meritano un’attenta lettura – osserva Fausto Luzi, presidente provinciale Anmil -. La pandemia ha stravolto la vita delle persone, il lavoro e l’economia. Basti pensare che nel 2020, dunque in piena pandemia quando la maggior parte della popolazione era costretta a rimanere in casa, poco meno di un terzo (918 in tutto il 2020) delle denunce di infortunio (2.493 nel periodo gennaio-agosto) sono state conseguenza di contagi Covid 19. Quadro completamente cambiato nel 2021: i contagi da Covid sono fortunatamente crollati, anche se in seguito alla ripresa delle attività produttive in linea con i protocolli anti-Covid 19, si è purtroppo registrato un incremento degli infortuni legati a traumi, cadute, malattie professionali, ecc. Il momento è difficile, perché da un lato il Paese avverte con maggior fiducia la sensazione di ripartenza piena ma dall’altro è fondamentale tenere alta la guardia affinché questa ripartenza non si trasformi in un massacro in termini di infortuni, anche mortali. Sarebbe – conclude Luzi – imperdonabile e intollerabile".