Il governatore Francesco Acquaroli ci ha provato in tutti i modi a far passare come una cosa normale il sostegno morale della Regione alla candidatura di Norcia come capitale europea della cultura 2033. Ma ora che spunta anche un sostegno economico, servirà almeno un supplemento di spiegazioni. Difficile far capire bene il motivo per cui le Marche facciano un bonifico di 40mila euro direttamente a un Comune umbro. Ancor più difficile farlo capire ai pesaresi e agli urbinati che hanno già ampiamente annunciato di voler correre verso lo stesso traguardo al quale punta Norcia.
A scoprire il finanziamento è stata Micaela Vitri, conigliera regionale del Pd, che è andata a spulciare la ben nota tabella E, quella che nel bilancio della Regione è utilizzata per riassumere i soldi spesi qua e là, in miriadi di rivoli che toccano ogni angolo in cui ci sono da prendere voti. Ebbene, uno di quei rivoli è finito appunto in Umbria. "Contributo al Comune di Norcia – si legge nell’atto – per il sostegno al progetto di candidatura a capitale europea della cultura 2033 di Civitas Appenninica".
"Come può il presidente della Regione Marche – attacca Vitri – pagare un Comune dell’Umbria per candidarsi a capitale in concorrenza con Pesaro e Urbino? Mentre a Fano il presidente Acquaroli celebrava la giornata delle Marche, che doveva essere un inno all’orgoglio marchigiano, arriva la bozza del bilancio di previsione 2025 ai componenti della prima commissione: Tra le righe della tabella E (stanziamenti diretti senza bandi) spunta un finanziamento al Comune di Norcia: 40 mila euro per candidarsi a capitale europea della cultura 2033.️ E a Pesaro e Urbino? Zero! Secondo il presidente lui non sarebbe stato coinvolto nel percorso della nostra provincia. Strano perché non fossero bastati giornali e annunci, la candidatura è stato anche presentata agli Stati Generali del Turismo! Volere bene alle Marche non significa una giornata di premi, ma sostenere tutte le città del territorio, non preferirne una dell’Umbria per propri accordi politici".
Gli accordi politici che Vitri evoca sono probabilmente quelli con Gian Mario Spacca, il quale è uno dei padri della candidatura di Norcia che, con la denominazione Civitas Appenninica, coinvolge anche un pezzo dell’entroterra marchigiano (oltre a quello abruzzese e umbro). Proprio Spacca, una volta emersa la polemica, ha proposto all’ex sindaco Matteo Ricci di unire le forze in una candidatura comune: Pesaro (con Urbino) e Norcia. Un’opzione considerata impossibile, ma Ricci è rimasto in rispettoso silenzio, probabilmente perché non ha alcuna voglia di dire no a Spacca, dal quale l’europarlamentare si aspetta un sì sul fronte politico: il ritorno nel centrosinistra. Insomma, come abbiamo detto nei giorni scorsi, c’è un po’ di tutto in questa storia: ambizioni culturali di spessore europeo e intrecci politici. Ora ci sono anche un po’ di soldi: dalle tasche delle Marche a quelle di Norcia.