Curcio: "Non è il momento di puntare il dito"

Il capo della Protezione civile nei comuni del disastro: "Certo, il tema pulizia dei fiumi esiste". E l’allerta mancato? "Indagini in corso"

Migration

di Sandro Franceschetti

"E’ lo scenario di un’alluvione molto importante. Però, posso dire è che in questi posti c’è veramente grande reattività".

Sono la conferma che ciò che è successo ha i connotati dell’autentica devastazione, e al contempo rappresentano una ‘carezza’ e un incoraggiamento alla gente che vive nelle aree inondate da acqua e fango, le prime parole pronunciate ieri mattina da Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, al termine del suo sopralluogo a Cantiano, Frontone, Serra Sant’Abbondio e Pergola. Accompagnato dal prefetto Tommaso Ricciardi, dal viceprefetto Antonio Angeloni e dagli assessori regionali Francesco Baldelli e Stefano Aguzzi, il responsabile nazionale della Protezione Civile ha incontrato i sindaci dei quattro comuni - nell’ordine Alessandro Piccini, Daniele Tagnani, Ludovico Caverni e Simona Guidarelli - facendo con ognuno di loro il punto della situazione e prendendo visione delle principali criticità di ciascun territorio. A Cantiano gli enormi danni subiti dalle aziende e dalle attività commerciali; a Frontone l’emergenza idrica con quasi tutto il Comune rifornito da autobotti; e a Serra Sant’Abbondio e a Pergola quello della viabilità, con la città dei Bronzi che proprio ieri mattina ha visto la chiusura da parte della Provincia del ponte all’ingresso del paese da viale Kennedy, ritenuto insicuro.

Alla domanda sul fatto che molti stanno puntando il dito sulla mancata pulitura dei corsi d’acqua, lasciati all’abbandono, Curcio ha risposto: "Adesso non c’è da puntare il dito. Qua c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare. Poi, certamente, il tema della pulizia degli alvei non lo scopriamo oggi. E’ un tema che il Paese si dovrà porre, nell’equilibrare le leggi della natura con quelle sicurezza. Ma non è questo il momento e qui il luogo per fare certi ragionamenti".

Poi sul fatto che l’allerta meteo non sia arrivata ha aggiunto: "Ci sono delle indagini in corso. Il sistema di allertamento nel nostro Paese è noto. Si faranno le verifiche". In effetti, proprio ieri è arrivata la notizia che la Procura di Urbino ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per inondazione colposa, che in primo luogo avrà proprio lo scopo di ricostruire le fasi e le tempistiche degli allertamenti dei comuni interessati dall’inondazione. Dopodiché, il numero uno della Protezione Civile nazionale ha aggiunto: "Un lavoro importante è stato fatto sin dai primi momenti e un plauso va ai sindaci perché trovarsi davanti a scenari come questi è molto complicato e loro sono riusciti a mantenere la lucidità per fare una serie di prime azioni fondamentali. Saremo qui finché ce ne sarà bisogno, in supporto al commissario (il governatore Acquaroli, ndr) che è già entrato a pieno regime".