Da 24 eletti a 16 nelle Marche. Ecco come la riforma ha rivoluzionato i collegi

La principale novità delle elezioni politiche anticipate è il taglio del numero dei deputati (da 630 a 400) e dei senatori (da 315 a 200) da eleggere. Le Marche, che fino al 2018 hanno eletto 24 parlamentari, ne avranno nove in meno. Dovranno, infatti, essere eletti dieci deputati (anziché 16) e cinque senatori (anziché otto). La diminuzione, che proporzionalmente riguarda tutte le regioni, nei fatti finisce per penalizzare di più quelle – come le Marche – che hanno un basso indice demografico e che già avevano una ridotta rappresentanza politica. Tutto questo si riversa sulle singole province.

La riduzione dei parlamentari assegnati alle Marche deve fare i conti anche con il sistema elettorale, rimasto immutato, che prevede un terzo dei seggi assegnati con il “maggioritario” e il resto dei seggi attribuiti con il “proporzionale”. Il minor numero dei parlamentari da eleggere ha comportato una diversa “geografia” dei collegi, definita già dal governo Conte II nel dicembre 2020, all’indomani del referendum che aveva definitivamente approvato la modifica costituzionale sul taglio dei parlamentari. Rispetto alle elezioni del 2018, i collegi sono stati ridotti di numero, ampliandoli territorialmente.

Dei quindici parlamentari da eleggere nella Marche, quattro deputati e due senatori saranno eletti con il sistema maggioritario in altrettanti collegi uninominali, dove ciascun partito o coalizione potrà presentare un solo candidato e sarà eletto chi otterrà più voti. Nelle precedenti elezioni, ad esempio, quando i deputati da eleggere con i collegi uninominali erano sei, la provincia di Pesaro-Urbino concorreva ad esprimere due deputati, in altrettanti collegi. Uno era quello di Pesaro, con il suo entroterra, Urbino e il Montefeltro, dove nel 2018 è stato eletto Andrea Cecconi (M5S, poi confluito nel gruppo Misto) e quello di Fano, comprendente anche la parte costiera più a nord dell’anconetano, in cui quattro anni fa è stato eletto Maurizio Cattoi (M5S). Secondo la nuova geografia elettorale, invece, l’intera provincia di Pesaro esprimerà un solo deputato.

Per il Senato – quota maggioritaria – nel 2018 la provincia di Pesaro-Urbino ha concorso ad eleggere un senatore (Donatella Agostinelli – M5S), con la sola aggregazione di cinque comuni della fascia montana dell’anconetano (Fabriano, Genga, Cerreto d’Esi, Sassoferrato e Arcevia). Nelle prossime elezioni per il Senato – alle quali potranno votare per la prima volta anche i diciottenni – la provincia di Pesaro-Urbino sarà aggregata per intero alla provincia di Ancona in un unico collegio elettorale e quindi per l’elezione di un unico senatore.

Per i sei deputati e tre senatori da eleggere con il sistema proporzionale, l’intera regione costituisce un unico collegio. In questo caso per la rappresentanza dei singoli territori sarà determinante il ruolo dei partiti nella composizione delle liste. Vige, infatti, il sistema delle liste bloccate, che tiene conto dell’ordine di presentazione dei candidati.

Alessandro Feliziani