Da Confindustria alla cultura Il libro di Salvatore Giordano

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E’ nato a Pietrafitta (Cosenza) 72 anni fa Salvatore Giordano ma è ormai pesarese e marchigiano di fatto, perché è arrivato 50 anni fa chiamato in Ancona da Vittorio Merloni. Per ruolo – è stato dal 1991 direttore di Confindustria di Pesaro – è uno dei personaggi che ha vissuto i tavoli più importanti non solo dell’industria locale, ma anche del sociale provinciale. "Ho visto passare sotto la mia direzione ben nove presidenti perché sono partito con Catervo Cangiotti ed ho terminato il mandato con l’elezione di Alessandro Baronciani – dice Giordano – e all’interno del mio libro (edizioni Fas di Ascoli, 35 euro) vengono anche tratteggiate le figure dei vari presidenti. Ma è anche un libro in cui tocco tematiché come l’associazionismo e la cultura, l’aggregazione e quindi il ruolo delle imprese come cultura etica delle ridistrubuzione della ricchezza".

La presentazione del libro di Giordano è avvenuta prima del conferimento del Sigillo d’Ateneo attraverso una intervista con Michele Romano.

Dire che il libro sia un interno di famiglia, inteso come Confindustria e dintorni, è limitativo perché lungo questo racconto-testimonianza si affrontano anche temi ancora di attualità come quello della sanità con la bocciatura politica della radioterapia a Muraglia, oppure quello mai risolto dell’... incomunabilità tra Pesaro e Fano.

Un libro quello di Giordano che potrebbe anche avere un seguito visto che il discorso banche, compresa Banca Marche, viene toccato a volo d’angelo "anche perché sono ancora in corso i processi". Ma su questo fronte Salvatore Giordano si ripromette di tornarci sopra anche perché ha vissuto anche la stagione della manca fusione delle casse di risparmio di Pesaro e Fano.