Da Pesaro all’Europa Arte: il miracolo a scuola

I ragazzi del Mengaroni riproducono opere cittadine per farle ammirare ai ciechi. E i colleghi di oltre confine lavorano su progetti simili: è l’Erasmus della bellezza.

Da Pesaro all’Europa  Arte: il miracolo a scuola

Da Pesaro all’Europa Arte: il miracolo a scuola

"Chi lavora con le sue mani è un lavoratore, chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano, chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista", diceva san Francesco e in questo progetto, i ragazzi del Liceo Artistico Mengaroni, di cuore ce ne hanno messo veramente tanto. Si è infatti concluso il progetto internazionale "Erasmus + Art For All", che ha visto coinvolti gli studenti del Mengaroni assieme ad altre scuole europee: l’Atheneum Oostende del Belgio, il Agrupamento d’escolas Rafael Bordalo Pinheiro, dal Portogallo, e il "Dimcho Debeljanov" della Bulgaria. Ma in cosa consisteva questo progetto? L’obiettivo era quello di lavorare tutti assieme, con gli altri paesi europei, sull’inclusione e come rendere fruibile l’arte a tutti, anche a chi non potrebbe per per le sue condizioni fisiche: "I ragazzi hanno lavorato assieme, portando ognuno le esperienze del proprio Paese – spiega Melanie Segal, docente del Liceo Artistico Mengaroni –. All’interno della scuola vi è infatti un’opzione definita orientamento internazionale, che permette ai ragazzi di ampliare le loro conoscenze delle lingue per poter poi, come si è visto, interagire con altre scuole d’arte e portare avanti dei progetti di collaborazione internazionale. Hanno approfondito, studiato e elaborato le varie forme d’arte negli altri paesi. Per la città di Pesaro, all’interno del programma, sono state prese in considerazione la Pala del Bellini e la Medusa di Ferruccio Mengaroni".

Queste due opere, infatti, sono state ricreate tramite l’utilizzo di una stampante 3D al fine di permettere anche alle persone con disabilità visive di "ammirare" i patrimoni artistici locali. Anche i progetti sviluppati nelle altre scuole non sono da meno: la scuola di Oostende, per esempio, ha sviluppato il progetto intorno ai bambini e non nativi della città; i ragazzi bulgari, invece, hanno creato una replica in legno delle incisioni presenti nel santuario di Traiano, al fine di incentivare il turismo; infine, la scuola portoghese, prendendo l’opera della "nanny", la balia povera che si prende cura dei figli dei ricchi, ha voluto raccontare la storia di questa figura attraverso il linguaggio dei segni per i non udenti. "E’ bello vedere che i ragazzi si sono spesi per chi, effettivamente, difficilmente riesce ad accedere a queste opere – dice Maria Mencarini, Presidente dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti sezione di Pesaro e Urbino –. Ora possiamo tutti godere di queste opere pesaresi, specialmente della Medusa, la quale sarà poi esposta ai Musei Civici, proprio per far conoscere a tutti noi questa fantastica scultura".

Alessio Zaffini