
"A Mondolfo-Marotta, quarta città della provincia per numero di abitanti e il cui territorio è attraversato dall’autostrada e dalla Statale Adriatica, l’inquinamento, da quando governa la squadra di Barbieri non è più un problema, tant’è che l’amministrazione continua a bocciare la nostra richiesta di far ripristinare la centralina per il monitoraggio dell’aria che è stata in funzione dal 2011 al 2016 e ora manca da ben 7 anni".
E’ l’attacco del leader di opposizione consiliare Anteo Bonacorsi, che argomenta: "Nella seduta di consiglio comunale di ieri (mercoledì, ndr) ho chiesto di conoscere i parametri della qualità dell’aria del 2022, in base a quanto previsto dal Dup (il documento unico di programmazione comunale) redatto dalla maggioranza, ma la risposta è stata che non ci sono dati perché non esistono centraline per le verifiche, che attualmente verrebbero messe solo in punti di particolare criticità e sarebbero previste nella nostra provincia unicamente a Pesaro, Fano e Urbino. Nel contempo, ci è arrivata dalla giunta una generale rassicurazione sul fatto che i dati della Marche vedono, a livello regionale, un rispetto dei parametri Pm10". "Ma come si fa a stare tranquilli senza misurazioni nel nostro territorio?" incalza il capogruppo di minoranza, che aggiunge: "Vorrei ricordare che nel marzo del 2012, quando la centralina Arpam a Marotta era in funzione, l’allora sindaco dovette emanare tre ordinanze anti inquinamento introducendo misure limitative sull’utilizzo del riscaldamento degli edifici e sulle emissioni di polveri totali e di ossidi di azoto per le aziende e, soprattutto, istituendo una zona blu con limitazioni di circolazione di veicoli".
Bonacorsi conclude: "Se attualmente non si riescono ad avere centraline fisse, che almeno ci si impegni a richiedere all’Arpam l’istallazione periodica di quelle mobili e, invece, non ci sono né le une, né le altre, e si continua ad ignorare la difesa della salute, che dovrebbe essere tra i primissimi punti dell’agenda di un’amministrazione. Evidentemente, la prevenzione non interessa chi guida il nostro Comune, nonostante Pm10 e Pm2,5 siano la causa di decine di migliaia di decessi all’anno in Italia e le sole Pm2,5 riducano mediamente l’aspettativa di vita in tutta Europa di ben 8 mesi a ciascuna persona. Per questo, chiediamo all’amministrazione di cambiare passo, ottenendo il ripristino delle verifiche e rendendo noti i dati".
Sandro Franceschetti