Dall’inizio dell’anno sono piovuti 554,1 mm

Mista all’acqua cadevano dei fiocchetti di neve.

Il termometro segnava 3,4°C. Sui monti a Maestro

e a Mezzogiorno è fatta neve,

e ne sono bianchi.

Alessandro Serpieri

Osservazione

del 3 maggio 1850

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La primavera meteorologica appena conclusa ha sancito un deciso cambio di rotta rispetto al siccitoso triennio precedente. Un grosso contributo è venuto dal mese appena concluso con una prima decade variabile seguita da una seconda terribile per effetto delle violente precipitazioni causate da fredde perturbazioni provenienti dal nord Europa che hanno purtroppo portato morte e distruzione nella vicina Romagna. Dieci giorni di pioggia a tratti torrenziale, 100 mm caduti in meno di 48 ore tra il 16 e il 17, con danni ingenti anche sul nostro territorio. Una terza decade asciutta ha consentito a fiumi e torrenti di tornare lentamente nei loro alvei. 554,1 mm da inizio anno, quasi 200 in più rispetto alle attese, in 5 mesi è caduta più acqua che nei primi 10 mesi del 2022. Superfluo ormai ricordare che oltre ai danni le intense precipitazioni non contribuiscono adeguatamente al ripristino delle falde profonde. Sul fronte termico la stagione chiude in leggero sotto media con maggio che, così come aprile, ha fatto registrare un segno meno. In verità anche le recenti primavere siccitose non erano risultate sopra media.

Se possiamo archiviare la prima e la terza decade in linea con le attese, altrettanto non si può fare con la seconda, molto fredda (-4,45°C), caratterizzata da correnti prevalentemente nordorientali. L’adattamento ai nuovi standard climatici accentua la percezione del freddo, a maggio si pensa già alla tintarella, lo scorso anno si superarono in più occasioni i 30°C sfiorando i 32°C, in verità sono queste le vere anomalie. La frase di apertura dell’articolo riporta la prima osservazione meteorologica scritta da padre Serpieri dopo appena tre giorni di attività del nostro Osservatorio, segnalare pioggia mista a neve e Appennino imbiancato a maggio non destava alcuna sorpresa.

Giugno intanto sembra intenzionato a proseguire l’andamento di maggio con i tipici acquazzoni e temporali, prevalentemente pomeridiani, indotti dal forte irraggiamento solare e dagli alti tassi di umidità, per il momento i principali modelli previsionali non mostrano anticicloni in grado di prendere possesso con decisione del Mediterraneo.