"Dateci un tabellone che segni i lavori pubblici"

Gentile signora e lettrice, quando qualcuno partorisce un’idea anche piccola ma che mi pare geniale nel suo piccolo, provo ancora un senso di sana invidia. Così è per la sua notazione sull’orologio elettronico che corre come un pazzo in piazzale Toschi Mosca. A mia piccola rivincita, ma è consolazione da poco, potrei completare il quadro dicendo che a guardare quell’orologio che pare – ma in effetti è – il timer di una bomba, ci sono solo le statue del monumento di Giuliano Vangi che si trovano lì fronte e non sembrano affatto sconvolte. Credo che la cosa più simpatica di un orologio che segnasse i tempi dei lavori pubblici sarebbe che ogni tanto andrebbero "ricaricati" come quelli a molla di una volta perché, oltre al fermo dei lavori, cambia spesso proprio la loro sede o destinazione. Tanto per dire, se caricavano l’orologio per la nuova Questura all’Ex Intendenza di Finanza dovevano ricaricarla per la nuova destinazione in caserma. Senza facile ironia, e ribadendo l’invidia per la sua pensata, credo che più che un tabellone elettronico all’andamento dei lavori comunali si attaglierebbe meglio una bella clessidra con qualche quintale di sabbia da far scorrere attraverso un buchetto come una punta d’ago o anche, nei casi migliori, una meridiana d’epoca.