Ddl Zan, tornano le sentinelle "Ma non chiamateci omofobi"

Manifestazione all’anfiteatro. Rastatt contro il disegno. di legge. Tantissime divise

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Una candela e un libro, per simboleggiare la necessità di "illuminare la verità", esprimendo un netto no al disegno di legge Zan. Erano decine (in foto) i manifestanti, domenica sera all’anfiteatro "Rastatt", sul lungomare di Sassonia, circondati da un fitto cordone di forze dell’ordine. Sono Le Sentinelle in piedi, movimento che si professa apartitico e non aderente a specifiche correnti confessionali, ma in disaccordo con il noto disegno di legge contro l’omotransfobia. Tra di loro, esponenti del mondo politico – Angelo Bertoglio di Fratelli d’Italia e il capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Fano Gianluca Ilari –, picoli imprenditori, un sacerdote fanese, don Alberto Bindi, responsabile funzione strumentale pastorale del Don Orione – e tanta gente comune.

Malgrado si temessero contestazioni, la manifestazione si è svolta senza disordini, anche per il massiccio dispiegamento di polizia e carabinieri. Si è registrato solo un allarme, poco dopo rientrato, per un drone non autorizzato, che sorvolava l’anfiteatro per scattare alcune foto. Il velivolo, subito intercettato delle forze dell’ordine, è stato fatto atterrare in sicurezza lontano dalla folla. "Il ddl Zan – hanno spiegato gli organizzatori - non serve a impedire violenze o ingiuste discriminazioni, per questo c’è già il nostro codice penale, ma ha lo scopo di imporre per legge una visione dell’uomo ‘fluido’, ovvero privato dei suoi legami fondamentali, senza identità, più confuso e quindi manovrabile…".

Entrando poi in merito ai contenuti del disegno di legge, gli organizzatori non usano mezzi termini: "Il dissenso viene ridicolizzato, screditato, silenziato e poi patologizzato. Etichettare le persone come ‘omofobe’ è infatti il preludio del segnalarle come affette da una patologia…". Infine la critica alle scelte di insegnamento: "L’ideologia gender, già entrata nelle nostre scuole, si imporrà ancora di più con l’istituzione della giornata sulla cosiddetta ‘omotransfobia’ obbligatoria…".

Sulla stessa linea Gianluca Ilari, consigliere comunale della Lega: "Ritengo profondamente sbagliato parlare ai bimbi delle elementari di questi temi. Deve essere la famiglia, in una fase così delicata, a prendersi la responsabilità di farlo". Angelo Bertoglio, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, aggiunge: "Si tratta di una legge fortemente ideologica, inutile e anti democratica. Contro di essa, i cittadini stanno riempiendo le piazze, rivendicano il diritto sacrosanto di difendere la famiglia".

Marco D’Errico