Delfino morto sulla spiaggia di Pesaro

La triste scoperta della Guardia Costiera in Baia Flaminia; la causa: soffocato da frammento di rete da pesca

Delfino morto spiaggiato a Pesaro, in Baia Flaminia

Delfino morto spiaggiato a Pesaro, in Baia Flaminia

Pesaro, 13 aprile 2022 - È stato trovato morto sulla spiaggia di Baia Flaminia l'esemplare di "Tursiops truncatus", l'unica specie di cetaceo regolarmente osservata nel mare Adriatico, nonché il più tragicamente “famoso” perché utilizzato negli spettacoli dei delfinari. La triste scoperta è stata fatta dalla Guardia Costiera di Pesaro, che nel giro di poco tempo ha provveduto a delimitare l'area, sia per la sicurezza dei cittadini (le carcasse infatti possono essere fonte di zoonosi, cioè di malattie che possono "saltare” da animale a uomo), sia per conservare l’esemplare in attesa del recupero da parte dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale

I responsabili dell’associazione riccionese Fondazione Cetacea, noti per gestire l’ospedale delle tartarughe marine di riferimento per Emilia Romagna e Marche e da tre anni la caletta per la riabilitazione proprio alla Baia Flaminia di Pesaro, sono unico Centro di Recupero Animali Selvatici Marini riconosciuto nelle suddette regioni (e uno dei due unici presenti in Italia) e detengono il registro degli spiaggiamenti dei cetacei per le suddette Regioni. A prima vista l’esemplare, un maschio lungo 2 metri e 95 cm, presentava un pezzo di rete che fuoriusciva dalla bocca. I sospetti sulle cause della sua morte sono stati sucessivamente confermati dai risultati ottenuti dalla necroscopia: un frammento di rete proveniente con grande probabilità da un tramaglio, o rete da posta fissa, attorcigliato alla glottide ne ha provocato il soffocamento, e al momento dello spiaggiamento l'animale era ormai deceduto da 3-4 giorni.

L'episodio non rappresenta purtroppo il primo caso di quest’anno: ci sono stati altri interventi di Cetacea, 2 su esemplari morti e 1 su un esemplare vivo nella sacca di Goro, che si è concluso con il suo rilascio in mare aperto; inostier particolare però è importante sottolineare come questo rappresenti il secondo episodio in cui la causa dimostrata della morte è il "bycatch", cioè l’interazione con la pesca professionale. Alcuni campioni dei tessuti e del sangue infine verranno poi analizzati, sempre dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, per i patogeni, virus e batteri al fine di verificare la presenza e la quantità di microplastiche e inquinanti.