Delitto Grilli, l’ex di un imputato lo difende

La donna all’epoca stava con Nino De Luca: "Mi disse che c’era la sera dell’omicidio, e che sospettava fossero stati Franco e Lanza"

Migration

Niente minacce a lei. Di quelle rivolte a Nino De Luca, ha detto di aver saputo tramite il suo ex legale. Il quale aveva fatto capire di essere stato minacciato pure lui dalla famiglia dei De Luca. Ieri, nuova udienza del processo per l’omicidio di Sesto Grilli, è stato il turno dei testimoni delle difese. Ad aggiungere un altro tassello alla ricostruzione che sta emergendo davanti alla Corte d’Assise, è stata la ex fidanzata di Nino, una pesarese titolare di una palestra in città. La donna, che è stata per circa 8 anni la compagna di Nino, ha anche raccontato come il suo ex le avesse riferito quello che era successo la notte del 17 marzo 2019. La notte in cui il 74enne pensionato di San Lorenzo in Campo è morto dopo essere stato picchiato, legato a una sedia e soffocato con un cuscino tenuto premuto sul volto con il nastro adesivo. Una morte che vede alla sbarra, insieme a Nino, anche il fratello maggiore Franco e altri due presunti complici, anche loro di origine calabresi, Massimiliano Caiazza e Dante Lanza.

Secondo la Procura, a uccidere Grilli sono stati Franco e Lanza, di cui sono state ritrovate le tracce biologiche sullo scotch e la maglia indossata dalla vittima. Gli altri due sarebbero rimasti fuori, ad aspettarli in macchina. Una ricostruzione che Nino De Luca aveva confermato dalle prime dichiarazioni. Dichiarazioni che gli erano costate, a suo dire, le minacce da parte della sua famiglia e dallo stesso fratello Franco. Ipotesi su cui la procura ha anche aperto un’indagine per induzione a non rendere dichiarazioni o a renderle mendaci all’autorità giudiziaria. Una versione che Nino ha ribadito anche qualche giorno fa nel corso del suo esame. Franco ha invece detto di non essere mai entrato nella casa di Grilli. Lanza ha raccontato di essersi messo in mezzo a Grilli e Franco, che si stavano picchiando. Caiazza ha riferito di essere stato sempre in fuori, in macchina.

"Avevo visto Nino molto strano – ha riferito ieri la ex fidanzata dell’imputato – l’avevo visto impietrirsi quando al tg è passata la notizia di quell’anziano trovato ucciso. La sera dopo gli ho chiesto cosa avesse. E lui mi ha detto che erano stati lì, lui e gli altri, e che sospettava fossero stati Franco e Lanza a uccidere Grilli". "Non ho avuto minacce dalla famiglia – insiste la donna – anzi mi hanno detto di esserci rimasti male che l’ho lasciato. Ma io l’ho fatto perché mi ha tradita e per incompatibilità di carattere".