Pesaro, 16 settembre 2024 – Nelle ultime ore non ci sono stati nuovi contagi registrati. E’ ferma ai 20 di ieri la colonnina dei casi di febbre Dengue certificati nel territorio fanese, il primo focolaio autoctono d’Italia.
Sono infatti stati tutti punti a Fano da una zanzara infetta, i 20 pazienti che entreranno ora nelle statistiche dell’Istituto Superiore di Sanità che dal 1 gennaio all’11 settembre 2024 (il dato è aggiornato al giorno in cui a Fano è stato evidenziato il primo caso autoctono della donna incinta di Centinarola) indica 412 casi di Dengue (di cui 2 autoctoni e tutti gli altri associati a viaggi all’estero: età media di 40 anni, 48% di sesso maschile e nessun decesso) di cui solo 3 nelle Marche.
Ora nelle Marche sono in tutto 23, settima regione per numero di casi nella statistica italiana che vede primeggiare la Lombardia (78), seguita da Veneto (71) e Campania (68). Al 4° posto l’Emilia Romagna con 48 infezioni. Venerdì erano 3 i ricoverati agli Infettivi di Pesaro. Tutti in via di dimissioni. Una signora anziana e due giovani. “La malattia è autolimitante - spiega il professor Francesco Barchiesi, primario delle Malattie infettive - non dà nessuna preoccupazione, le persone generalmente stanno bene, il virus dà una sintomatologia simil influenzale per cui basta la Tachipirina. Non esistono terapie specifiche e non sono necessari né cortisone nè antibiotici”.
Intanto si concluderà questa mattina all’alba (intorno alle 6) la seconda fase delle operazioni di disinfestazione contro la zanzara tigre a Fano (da sospendersi in caso di pioggia). Come già avvenuto ieri per il primo intervento totale, l’ulteriore disinfestazione si è svolta secondo il piano prestabilito grazie all’impiego di 7 mezzi operativi, messi a disposizione da 4 ditte specializzate per una spesa complessiva di 10mila euro messi a bilancio per l’operazione.
“Ringrazio personalmente le ditte incaricate e tutto il personale coinvolto per la tempestività e la professionalità dimostrate – ha dichiarato il sindaco Luca Serfilippi –. Un grazie particolare va anche alla Protezione Civile e alla Polizia Locale per il supporto logistico, che ha contribuito al regolare svolgimento delle operazioni”.
Serfilippi ha ricordato che la terza fase della disinfestazione avrà luogo stanotte, a partire dalla mezzanotte e che prima del trattamento bisogna “rimuovere o coprire contenitori con acqua stagnante, raccogliere frutta e verdura (bisognerà infatti attendere 15 giorni prima di poter consumare frutta e verdura trattate), proteggere le piante e ricoverare oggetti come giochi e ciotole/abbeveratoi. Non vi sono altri rischi per cani e gatti, che possono tornare all’esterno dopo la fine dei trattamenti”.