Odissea diabetici Pesaro, esami rinviati di mesi, reparti trasferiti "L’Asur intervenga"

Prima del Covid due controlli all’anno, adesso vengono cancellati e slittano a date lontanissime. Alcuni devono fare 30 km per un documento

Diabetici, tenda per gli esami

Diabetici, tenda per gli esami

Pesaro, 29 ottobre 2020 - Presi emotivamente dal Covid19 abbiamo accantonato altre patologie altrettanto gravi. Una di queste è sicuramente il diabete, che colpisce il 5,4 per cento della popolazione, pari a 15mila persone solo nella nostra provincia, di cui 8-9mila vivono tra Pesaro e i comuni del comprensorio. Il concentramento delle risorse nella lotta alla pandemia ha determinato anche per loro ritardi negli screening e cure rinviate.

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L’allarme arriva dall’Associazione diabetici di Pesaro: "Prima del Covid i controlli di routine si facevano ogni sei mesi – denuncia il presidente di Assodiabetici Pesaro, Paolo Muratori – Adesso i nostri associati raccontano di visite e controlli cancellati a pochi giorni dall’appuntamento. Vengono chiamati per fissarne uno nuovo, che di solito slitta di otto-dieci mesi. Così i controlli periodici vengono effettuati ogni 16-18 mesi, anziché ogni sei, con tutte le ricadute negative immaginabili sulla salute dei diabetici". Anche gli specialisti e il personale che ogni giorno curano queste persone non trovano posto nella cabina di regia che sta definendo le strategie per affrontare la cosiddetta fase 2.

Venerdì 23 ottobre la direzione sanitaria, senza alcun preavviso, ha deciso di trasferire il reparto di Diabetologia a Fano per avviare i lavori dei posti letto aggiuntivi di Terapia intensiva e liberare entro lunedì 26 ottobre tutto il padiglione F, dove verrà realizzata anche un’area filtro. Il day hospital invece è stato spostato al padiglione C, accanto al blocco operatorio. Per Muratori si tratta di una "comunicazione tardiva, che oltretutto va contro gli accordi presi con il direttore sanitario Berselli non più tardi di un mese fa – protesta il presidente di Assodiabetici - . Proprio in considerazione del fatto che siamo pazienti a rischio, ed abbiamo possibilità quasi doppie di sviluppare il Coronavirus, era stato individuato un padiglione separato e lontano dagli altri percorsi ospedalieri per i 10-11 mila diabetici che fanno i controlli a Marche Nord".

Neanche l’ampliamento del servizio, che si prolungherà dalle ore 8 alle 20, e dei giorni di apertura, che passano da 5 a 6, sabato compreso, è considerata sufficiente a rispondere in maniera costruttiva alle esigenze. "Costringere malati, di cui uno su 6 ha più di 65anni, a percorrere più di trenta chilometri da Gabicce, o Tavullia, per effettuare i controlli o per ritirare un documento, è francamente inaccettabile. Vogliamo che anche il sindaco Ricci ne prenda atto. E’dal 2017 che attraverso il nostro manifesto chiediamo di tornare al territorio dove è la naturale collocazione delle cure per i diabetici. Il fatto che a Pesaro ci sia la divisione tra ospedale e Area Vasta 1 ci sta penalizzando. Chiediamo che l’Asur prenda in mano questa situazione, ci sentiamo scomodi".