Dighe, Enel non le pulisce. Biancani: "Imponiamolo"

Il sindaco di Pesaro esorta la Regione Marche a cambiare in fretta strategia: "Ci sono progetti di sfangamenti inutilizzati perché non è di loro interesse".

Dighe, Enel non le pulisce. Biancani: "Imponiamolo"

La diga del Furlo gestita da Enel Green power che insieme a quelle di San Lazzaro e Tavernelle. producono elettricità

"Chiedo che la Regione convochi l’amministratore delegato di Enel Green Power per darci risposte più chiare sull’emergenza idrica e la obblighi a provvedere con la sfangatura di tutte le tre dighe della provincia nell’arco di poco tempo". È questo ciò che pensa il sindaco Andrea Biancani dopo le prime precisazioni del gruppo Enel Green Power, sull’emergenza idrica e sulla pulizia dei tre invasi di competenza regionale gestiti direttamente dall’azienda, che sono: la diga del Furlo, la diga di San Lazzaro e la diga di Tavernelle.

Il 27 agosto scorso era stato organizzato in Prefettura un tavolo tematico sulla questione, promosso dal sindaco Biancani e dal Prefetto Emanuela Saveria Greco, per far luce sulle soluzioni che la Regione intendeva adottare a fronte dell’emergenza idrica che ogni anno d’estate colpisce l’intera provincia.

"Il quadro delineato da Enel – nelle missiva inviata i giorni scorsi - non ci ha tranquillizzati ma, anzi, conferma che l’emergenza idrica non verrà risolta in quanto la stessa azienda ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di riconsegnare le dighe, al termine della scadenza della concessione (2029), nella loro capacità originaria". "Pare che la ditta non sia obbligata allo sfangamento completo degli invasi, quindi alla loro pulizia, ma solo al raggiungimento della loro capacità utile sostenibile, ovvero a quella capacità di contenere acqua sufficiente a garantire il funzionamento degli impianti idroelettrici, il cui ripristino rimanga all’interno di un costo economico e soprattutto ambientale, sostenibile per l’azienda stessa. In questo modo – aggiunge il sindaco -, anche se l’azienda provvedesse alla pulizia delle tre dighe, queste non verrebbero mai completamente sfangate e quello che sta dichiarando Enel Green Power nei fatti, seppur presente nell’accordo dei lavori, non va nella stessa direzione dell’interesse pubblico dei cittadini". La pulizia completa delle tre dighe consentirebbe oltre un mese di autonomia dopo il recupero di acqua potabile, principalmente utile nei mesi di maggiore criticità. Nella nota di Enel Green Power viene ribadito come lo scopo di tutti e tre gli invasi sia quello di produzione di energia idroelettrica e non di approvvigionamento idrico del territorio.