Digiuno finito, Gubbio espugnata dopo 58 anni. Il sogno vissino continua con tre punti d’oro

Bove, un’autorete e poi Nicastro sono i colpi di grazia agli umbri che avevano pareggiato dopo l’iniziale vantaggio biancorosso

gubbio

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vis pesaro

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(3-5-2): Venturi; Pirrello, Rocchi, Stramaccioni (34’ st Signorini); Corsinelli (17’ st David), Rosaia, Proietti, Iaccarino(34’ st Giovannini), Zallu (22’ st Tozzuolo); Maisto, Rovaglia (22’ st Fossati). All. Taurino. A disp. Bolletta, di Vincenzo, D’Avino, Sportolaro, Conti.

VIS PESARO (3-4-1-2): Vukovic; Coppola, Tonucci (18’ st Cannavò), Bove; Peixoto, Paganini, Pucciarelli, Niina (1’ st Di Paola) Paganini; Orellana (43’ st Zoia); Molina (27’ st Palomba), Okoro (18’ st Nicastro). All. Stellone. A disp. Munari, Tatò, Rabbini, Ceccacci, D’Innocenzo, Obi, Gambino, Forte.

Arbitro: Gauzolino di Torino.

Reti: 2’ pt Bove, 16’ pt Rosaia, 3’ st aut. Venturi, 48’ st Nicastro.

Note - Spettatori un migliaio (150 pesaresi); ammoniti Proietti, Stramaccionif; espulsi 36’ pt Maisto (gioco violento) e 46’ pt Proietti (doppia ammonizione); angoli 8-5; recupero 1’ + 4’.

Fine del digiuno. Dopo 58 anni la Vis torna a vincere a Gubbio. E fine della serie nera, dopo 5 ko di fila con i Lupi. Dopo l’alta qualità espressa con il Carpi, al Barbetti i biancorossi hanno dovuto adattarsi a una partita spigolosa (40 falli totali). Nonostante la doppia superiorità numerica alla fine del primo tempo, l’hanno messa al sicuro solo nel recupero, pur senza rischiare granché.

Ma a un certo punto è venuto un po’ di braccino. Il gol di Nicastro (quarto personale) è la conferma dello stato di forma dell’attacco.

Come annunciato, Stellone cambia mezza squadra e attinge al profondo della panchina: la grande novità è Nina, appena 14 minuti giocati fin qui. Ma il tecnico non rinuncia ai fedelissimi Pucciarelli e Paganini. Nel Gubbio, dove Taurino si gioca la panchina, assetto prudente, anche per le defezioni in attacco, Di Massimo e Tommasini su tutti.

La Vis trova il gol al primo tentativo, dopo un minuto e 16’’: punizione di Orellana, testa di Bove deviata prima da Pirrello e poi dall’ex Stramaccioni; di fatto autorete, ma la regola attribuisce il gol al difensore vissino. Gara in discesa? Tutt’altro. Il Gubbio trova varchi a sinistra, dove Zallu e Corsinelli si scambiano spesso posizione. E il pari arriva anch’esso su palla inattiva, con analoghe modalità.

Punizione nel mucchio, Okoro la spizza, Rasaia se la ritrova sui piedi e calcia in porta, decisiva la deviazione di Tonucci. Dopo un avvio col blocco basso, la Vis alza i ritmi, non sfrutta un paio di ghiotte punizioni dal limite con Orellana, poi sono i Lupi a farsi male da soli, dentro una gara interpretata con eccessivo agonismo (25 falli solo nel primo tempo, 15 a 10): prima si fa cacciare Maisto (gomitata a Bove), poi Proietti incappa nel doppio giallo dopo un fallaccio su Paganini.

La Vis non si fa pregare nella ripresa. Entra Di Paola per Nina e trova subito il gol con un numero dal limite: finta su Corsinelli e sinistro nell’angolo, palo e schiena di Venturi. Dunque autogol. Sul nuovo vantaggio la Vis si adagia un po’, concede qualche angolo di troppo, esagera con qualche tiro da fuori.

Sfiora il gol su palla inattiva con Tonucci e Coppola (doppio miracolo di Venturi), ci riprova ancora col capitano al quale l’ex dice di no. Poi il centravanti mette a posto ogni cosa.

Missione compiuta, eseguita anche con ampio turno over. Il modo migliore per prepararsi alla sfida alla capolista Pescara.