Pesaro, direttore di autogrill fugge con 240mila euro

E’ un catanese, dirigeva il Foglia ovest, avvistato in Germania. Direzione Caraibi?

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Pesaro, 21 agosto 2018 - Ci sono molti modi per rubare o per appropriarsi di soldi altrui. Quello scelto da un integerrimo direttore della stazione di servizio Autogrill Foglia Ovest, corsia sud, tra Pesaro e Fano, dell’A-14 è stato molto semplice ed efficace: invece di depositare il ricavo dell’attività di 240mila euro nella cassa continua solita ha infilato banconote da 100 e 50 euro direttamente nella sua valigetta. Poi ha salutato i colleghi ed è partito per le ferie all’estero: prima tappa a Francoforte e poi via verso terre caraibiche. L’uomo, di cui non si conosce il nome, originario di Catania, direttore da poco tempo, ha fatto perdere le tracce e malgrado la scoperta dell’ammanco sia stata celere non è stato possibile bloccarlo. Infatti la procura di Pesaro ha inviato un decreto di sequestro del denaro che l’uomo portava nella valigetta ma le autorità tedesche, dove il direttore della stazione di servizio si è presentato per volare verso terre lontano, non hanno ottemperato alla richiesta italiana lasciandolo partire col suo bottino. Che, a questo punto, appare molto complicato poter recuperare.

L’indagine della magistratura ipotizza il reato di appropriazione indebita aggravata, un reato che non prevede il fermo tantomeno quello internazionale visto che la pena massima prevista è di 3 anni di reclusione e la multa di 1.032 euro. Ad indagare è la polizia stradale che ha ricevuto ieri la querela da parte della società per la sparizione con troppa facilità dell’incasso. Appare scontato che essendo il direttore della stazione di servizio, l’uomo godeva di una fiducia assoluta nel gestire il cash che entrava nelle casse e questo ha comportato per lui la libertà di accantonare il denaro e fare in modo di dimostrare di averlo versato mentre in realtà quel denaro non è mai arrivato a destinazione ma al contrario ha preso strade del tutto private sparendo insieme al direttore.

Sta alla polizia stradale cercare di rintracciarlo avvalendosi della collaborazione dell’Intepol ma questo non appare facile da ottenere perché è un reato che non tutti gli Stati riconoscono come meritorio di collaborazione internazionale, visto che la pena massima non supera i 3 anni di reclusione. Va chiarito anche il tipo di controllo che viene esercitato sul flusso di denaro incassato nelle stazioni di servizio. Ad indagare è il sostituto procuratore Silvia Cecchi che ha ripercorso insieme agli inquirenti la strada seguita dall’infedele direttore per sparire con l’incasso.

Non si esclude che l’interessato possa vantare dei motivi per aver seguito questo comportamento ma è certo che nessuno lo aveva autorizzato a sparire col denaro. Da quanto si è appreso, il direttore era arrivato da poco in quel luogo di lavoro ma nessuno aveva mai avuto sospetti sui suoi comportamenti o obiettivi. Rivelatisi per quello che poi in realtà erano solo venerdì scorso con la fuga portandosi dietro all’incirca 240mila euro in contanti, non versati nella cassa continua ma direttamente nella sua valigetta 24 ore. Poi, senza perdere tempo, è partito (non è chiaro come) per la Germania da dove è partito in aereo verso mete sconosciute.