Discarica di Riceci Si allarga il fronte dei no

Prendono posizione Marianna Bruscoli della Tenuta Santi Giacomo e Filippo,. Girolomoni della cooperativa biologica e la federazione provinciale del Pd.

Discarica di Riceci  Si allarga il fronte dei no

Discarica di Riceci Si allarga il fronte dei no

La battaglia contro il progetto di una discarica a Petriano, in località Riceci, trova ogni giorno nuova linfa. A intervenire sono esponenti politici ma anche operatori economici e imprenditori, come Marianna Bruscoli, della Tenuta Santi Giacomo e Filippo. "Come orgogliosa abitante di questa terra e come imprenditrice – osserva –, ritengo che il progetto sia radicalmente lesivo di una cultura basata sul profondo rispetto e salvaguardia per l’ambiente e sulla cura del paesaggio". Tenuta Santi Giacomo e Filippo è un esempio concreto di questo modello di sviluppo: "La nostra forza e il nostro senso di operare risiedono nell’armonia di queste colline, che sono matrici di ispirazione, bellezza e beatitudine rinascimentale". "Quale idea di futuro, per la nostra comunità, è invece compatibile con una discarica da 5 milioni di tonnellate di rifiuti? Un progetto speculativo e anacronistico".

Sulla stessa linea anche Giovammi Battista Girolomoni, dell’omonima cooperativa biologica a Isola del Piano, vicino a Riceci: "Il progetto – afferma – rischierebbe di ledere vocazione e valori di un ecosistema biologico da preservare, arrecando al contempo danni in termini d’immagine e di ideali culturali, non solo per noi, ma per tutto il comparto agricolo. Il sogno di nostro padre Gino era restituire vita alle colline marchigiane, idea ben distante dalla realizzazione di una discarica proprio nell’alta collina. La discarica va a intaccare una sfida culturale che mette al centro i piccoli agricoltori, mantenendo saldo il legame con il territorio e la sua stessa identità".

Infine, anche la federazione provinciale del Pd prende le distanze: "Il Pd è nettamente contraria alla discarica di Riceci – dichiara la segretaria Rosetta Fulvi –. Non condividiamo l’ubicazione, né la dimensione e tanto meno la costituzione di una società privata (Aurora) per la sua gestione". "Dov’è l’interesse del territorio in una discarica di queste dimensioni?" E poi "E’ possibile che nessuno sapesse?

Davvero i potenziali gestori non si sono confrontati con il Comune di Petriano e la Regione? Perché l’assessore regionale Stefano Aguzzi non dimostra la stessa attenzione avuta in altre situazioni? Perché il sindaco Gambini non esce dall’ambiguità? L’entroterra – conclude Fulvi - non è disposto a costruire il proprio sviluppo sulla base dei rifiuti".