Pesaro, nozze in chiesa dimezzate negli ultimi 10 anni. I divorzi ora sono social

I dati in città, molti matrimoni sono over 50

Giorgia Tombesi, wedding planner pesarese

Giorgia Tombesi, wedding planner pesarese

Pesaro, 13 novembre 2018 – Matrimoni in calo. A dirlo sono i dati, che dimostrano come rispetto a 10 anni fa a Pesaro ci si sposa di meno. Se nel 2008 le celebrazioni sono state 356, quasi una al giorno, nel 2017 esattamente 100 in meno. Il “per sempre” spaventa un po’. È per questo che prima di fare il grande passo si riflette un po’ di più: il 25% di quelli celebrati lo scorso anno sono infatti over 50. Ad essere in calo sono stati soprattutto i matrimoni religiosi: 192 contro i 99 dello scorso anno, mentre restano stabili i riti civili. Il motivo? Al “Sì lo voglio” i giovani preferiscono la convivenza. Una scelta più economica, rapida ma soprattutto meno impegnativa, che ha Pesaro è stata fatta da circa 11mila coppie.

Di riflesso, ad aumentare se pur leggermente, sono stati anche i divorzi: 134 nel 2017 contro i 102 di 10 anni fa. La causa maggiore di un amore al capolinea è quella del tradimento, aumento che va di pari passo con la diffusione dei social network perché nel 2018 il peccato si consuma su Instagram, Whatsapp, Facebook e un matrimonio su due scoppia a causa delle piattaforme virtuali. A confermare i dati, anche l’avvocato Francesco Coli: "Più della metà delle cause di separazione e divorzio sono scatenate da messaggi, social network, Email.

La società in cui viviamo, volendo aprire una parentesi sociologica, non è più adatta al modello di famiglia tradizionale a cui siamo stati abituati, e le nuove apparecchiature elettroniche sono diventate la causa di contenziosi tra coniugi". In Italia i tempi per avviare una causa di divorzio sono piuttosto lunghi, quando non vi è la consensualità tra i partner. "Se i due -continua Coli- sono d'accordo su tutto, ci vuole almeno un anno tra separazione e divorzio. Ma se la causa fosse più complessa con testimoni, avvocati, figli e quant'altro, allora il tempo minimo sarebbe 6 anni per tutti e due gli istituti giuridici. Con le conseguenze morali e psicologiche che una causa di questo tipo inevitabilmente provoca a chi ne è coinvolto. Ho visto casi di coppie che hanno chiesto la separazione soltanto dopo tre mesi di matrimonio, quando c'è del contenzioso il filtro della separazione diventa piuttosto inutile e dannoso". E allora quale potrebbe essere una soluzione pratica in campo giuridico? "Forse sarebbe il caso -conclude l'avvocato- di introdurre anche in Italia la formula del contratto pre-matrimoniale, che esiste in altri ordinamenti. Come primo effetto eviterebbe gran parte dei matrimoni di convenienza, perché questo contratto mette le carte in tavola prima che sia troppo tardi. In secondo luogo si accorcerebbero i tempi per un'eventuale separazione. I numeri parlano chiaro però, ormai un matrimonio su due salta, rispetto a dieci anni fa la differenza è grande".

A confermare la tendenza anche Don Adelio, parroco di Cristo Risorto: “E’ indubbio che ci troviamo in un’epoca dai profondi cambiamenti culturali. In particolare la famiglia è sotto attacco soprattutto in questi ultimi decenni. Viviamo il tempo dell’individualismo libertario, in cui l’individuo viene prima della comunità, perché è l’individuo che crea la comunità e non viceversa. Le ragioni sono profonde ed i giovani sono le vittime dei gruppi di potere che per ragioni economiche e laiche hanno inventato quel modello che si chiama neoconsumismo, cioè l’eccesso del consumo di beni che soddisfano i bisogni reali ed i desideri indotti. E, si sa, l’individuo isolato è più vulnerabile, più docile. A subirne le conseguenze è in prima fila la famiglia, un tempo non lontano nucleo di resistenza ai condizionamenti”.

Questa la testimonianza di chi i matrimoni li organizza, Giorgia Tombesi giovane wedding planner pesarese: “Per esperienza posso dire che ci si sposa ancora – racconta -, seguo una decina di cerimonie l’anno come wedding planner, poi molti altri insieme a mia madre che da oltre 30 anni si occupa di allestimenti per matrimoni. È un lavoro molto impegnativo, che viene ripagato in pieno quando a fine cerimonia gli sposi ti ringraziano, ma soprattutto lo fanno i loro genitori. In genere i matrimoni hanno costi differenti in base alle esigenze e richieste: i più semplici possono costare 10mila euro, compreso di tutte le figure che vi lavorano attorno, mentre se si vuole qualcosa di più particolare si può arrivare anche a spenderne 60 o più. La figura del wedding planner può lavorare con qualsiasi budget previsto, adattabile a seconda di ciò che vogliono gli sposi”.