"Dobbiamo abituarci a questi numeri Il focolaio alla festa? Dissennati"

Il noto virologo Massimo Clementi, jesino, non si dice stupito della curva epidemiologica che è risalita:. "L’importante è intervenire tempestivamente isolando i positivi". Poi la frecciata sul caso Montecopiolo.

Migration

di Sara Ferreri

"Un incremento di contagi a doppia cifra nelle Marche? Dovremo abituarci a questi episodi, ma bisogna anche dire che sono quasi tutti asintomatici". A parlare è il professor Massimo Clementi, jesino, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano e prorettore alla Didattica dell’Università. Prima con la Sars e ora con questo nuovo coronavirus che continua a tenere con il fiato sospeso gran parte del mondo. Clementi segue da vicino quello che era e per certi versi resta ancora, un virus nuovo. Continuano a salire i contagi nelle Marche: ieri 17 quelli registrati dal bollettino del tavolo per l’emergenza Gores. Un numero così alto non si registrava da circa due mesi e mezzo. Ma Clementi che, nelle ultime settimane, non ha nascosto il suo ottimismo sull’andamento della pandemia, non si scompone: "Dovremmo abituarci a questi numeri, comunque ridotti di contagi. L’importante è intervenire tempestivamente isolando i focolai".

Il prof Clementi perde leggermente il suo aplomb se gli si parla del fatto che dei 17 casi, 9 sono riconducibili al focolaio di Montecopiolo, una festa che ha portato all’isolamento di oltre 100 persone. "Quelle che in provincia di Pesaro hanno partecipato a una festa, a mio avviso sono dei dissennati (ma la parola è più colorita, ndr)". Secondo il prof Clementi fino ad oggi "sono stati gestiti bene i focolai e bisogna continuare così, anche in prospettiva futura". "L’andamento dell’epidemia italiana – aggiunge il noto virologo – sta andando relativamente bene. Il numero di contagi si sta riducendo, così come il numero dei pazienti gravi e ospedalizzati. Ma è progressivamente calato anche il numero dei malati cioè dei contagiati in casa. Nell’ultimo periodo c’è stato un incremento dei contagi dovuto soprattutto a casi di importazione e piccoli focolai in aree di lavoro, come i macelli della bassa Mantovana o il Parmense".

Il noto virologo marchigiano in più occasioni pubbliche si è detto contrario alla proroga dello stato di emergenza decisa proprio nelle ultime ore dal governo Conte e favorevole al blocco transitorio degli spostamenti da alcuni Stati che hanno una situazione fuori controllo. "Credo sia necessario in questi casi bloccare – sostiene – Se c’è un aereo che arriva dal Bangladesh con 80 persone 20 delle quali infettate dobbiamo prendere provvedimenti".