L’agenzia delle Dogane che ha la sua base nello stabile a due piani che corre tra via Cecchi e Calata Caio Duilio, ha cambiato obiettivo per la nuova sede. Dall’interessamento per la sede dell’ex Banca d’ Italia in via Rossini, trattativa poi sfumata per un cambio di strategie dei vertici romani, ora le Dogane hanno aperto una nuova partita con l’agenzia del Demanio di Ancona perché starebbero trattando la ex pensione Bruscoli a poche decine di metri dal circolo canottieri all’inizio del molo di Levante.
A dare notizia di questa trattativa è stata l’autorità portuale del Medio Adriatico di Ancona che ha annunciato anche che si sta andando avanti con la progettazione della cassa di colmata – una enorme vasca per i fanghi,ndr – ed anche con le analisi dei sedimenti dei fondali del porto per il dragaggio.
L’ex pensione Bruscoli che è attaccata all’omonimo ristorante, è chiusa da anni anche perché è stata al centro di un lungo contenzioso tra il Demanio e la famiglia Bruscoli conclusosi diversi mesi fa con una sentenza della Cassazione. Alla fine l’ha spuntata lo Stato e quindi lo stabile è tornato in mano all’ente pubblico, al Demanio marittimo. "C’è una interlocuzione – fanno sapere da Ancona – in corso con l’agenzia delle Dogane che ha manifestato interesse per averlo in consegna. Entro poco tempo puntiamo ad avere una risposta definitiva. Laddove non vi sia la conferma di interesse da parte dell’agenzia delle Dogane, effettuate le dovute verifiche edilizie ed urbanistiche, si avvierà un percorso per metterlo a bando al fine del rilascio della concessione demaniale".
Se va in porto questa operazione l’ente Dogane lascerà lo stabile di via Cecchi angolo via Calata Duilio che è stato acquistato ormai diversi anni fa da un fondo immobiliare dello Stato dalla famiglia Berloni della Fox Petroli. Il blocco che è di oltre mille quadrati ha già una previsione urbanistica che prevede la realizzazione di appartamenti. E solo una parte è occupata dal personale delle Dogane – nemmeno 10 dipendenti – perché un’altra ampia zona dell caseggiato dove aveva sede la Guardia di Finanza, è invece libero. Ma si è davanti ad una operazione che ha tempi lunghi anche perché l’ex pensione Bruscoli, ammesso che la trattativa in corso vada in porto, prevede una profonda ristrutturazione dell’intera palazzina, chiusa da anni ed ha anche lo spazio delimitato perché erano caduti in strada, dal tetto, una parte delle coperture. Sulla ex pensione Bruscoli avevano messo gli occhi diverse società compreso il cantiere navale Rossini che voleva ricavarci piccoli appartamenti per gli equipaggi degli yacht.
m.g.