Pesaro: dottoressa no vax sospesa, giudice conferma

La sanitaria ’disobbediente’ aveva fatto ricorso contro il provvedimento dell’Ordine dei medici. Ma il Tribunale del lavoro le ha dato torto

Una manifestazione contro l’obbligo vaccinale da parte dei sanitari (archivio)

Una manifestazione contro l’obbligo vaccinale da parte dei sanitari (archivio)

Pesaro, 11 agosto 2022 - Dottoressa guarita dal Covid rifiuta di sottoporsi al vaccino. L’Ordine dei medici di Pesaro e Urbino la sospende. Lei impugna il provvedimento e dà vita a un braccio di ferro giudiziario. Che si è chiuso l’altro ieri. E con il pollice verso per il camice bianco. Il giudice del lavoro, Maurizio Paganelli, le ha infatti dato torto. Respinto il ricorso e confermata così la sospensione dall’attività professionale. Fino a quando sarà in vigore la legge sulla vaccinazione obbligatoria per i sanitari e lei non deciderà di farsi iniettare il siero, non potrà più tornare al lavoro. Il medico ’disobbediente’ si chiama Paola Varalli, ha 58 anni, ed è in forza all’unità di Medicina e lungodegenza delll’ospedale di Urbino. Ora, contro la decisione di Paganelli, potrà giocare la carta dell’appello.

Tutto comincia quando la Varalli si ammala di Covid nel 2020. Ai tempi della prima ondata. Guarisce e nel frattempo la legge sancisce l’obbligatorietà del vaccino per le categorie più sensibili e a rischio, come appunto quella dei sanitari. La dottoressa, stando alla ricostruzione della sentenza, non si sottopone all’infusione del siero, inviando una documentazione all’Asur in cui spiega di essere esente dal trattamento, dato che, avendo già contratto il virus, “aveva sviluppato gli anticorpi necessari“.

L’Asur la invita a fare il vaccino. Ma la dottoressa non obbedisce. Entra in gioco l’Ordine dei medici che il 23 novembre 2021 la sospende con delibera d’urgenza.

E la Varalli impugna la decisione. Nel suo ricorso ribadisce il punto sugli anticorpi da guarigione, oltre a sostenere che la normativa vìola la Costituzione, il diritto europeo e anche la legge sulla privacy. "Non mi vaccino a tutela della mia salute - si legge ancora - ritenendo non sufficientemente giustificata altra scerlta che comunque non garantisce la tutela della salute collettiva". E aggiunge: "Appare ormai chiarito che il vaccino può determinare miocarditi, disturbi circolatori e anche cerebrali". Ma il giudice Paganelli non ha accolto nessuna delle argomentazioni, bensì quelle dell’Ordine. "E’ la prima sentenza a Pesaro di conferma di una sospensione - spiega il legale dell’Ordine, l’avvocato Silvia Pantanelli - Il giudice ha stabilito che c’è un bilanciamento benefici-rischi da vaccino accettabile. Scrive che non è contestabile che la vaccinazione garantisce una copertura elevata dal ricovero in ospedale, in terapia intensiva e dal decesso. Aggiunge che in caso di danni, sono previste eque indennità". Soddisfazione anche dal presidente dell’Ordine, Paolo Battistini: "Una sentenza che prova la correttezza del nostro provvedimento".

Elisabetta Rossi